Davide Brivio dichiara che Promuovere piloti dalla Alpine Academy alla F1 sarà sempre più difficile vista la mancanza di un team satellite.
di Federico Caruso | @fclittlebastard
Promuovere piloti dalla Alpine Academy alla F1 sarà sempre più difficile. Sono queste le parole che ha dichiarato Davide Brivio, direttore corse della Alpine F1 durante un’intervista.
Ogni top team in F1 ha il suo programma sviluppo piloti, e molti di essi sono già in F1. Basti vedere Mick Schumacher e Antonio Giovinazzi della Ferrari, che guidano rispettivamente una Haas e Alfa Romeo. George Russell della Mercedes su Williams, e addirittura la Red Bull ha una sua seconda squadra in F1 , l’Alpha Tauri.
“È abbastanza ovvio, il fatto che non avendo un team partner rende le cose un po’ più difficili perché i giovani piloti dovrebbero essere inclusi nel nostro team principale Alpine”
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— Formula 2 (@Formula2) March 9, 2021
E pensare che la Alpine avrebbe una squadra piloti giovani che scalpitano per fare il salto di qualità, frutto del lavoro che era iniziato sotto il nome Renault. In Formula 2 Guanyu Zhou, Christian Lundgaard e Oascar Piastri e in Formula 3 il duo Caio Collet e Victor Martins.
Davide Brivio passato dalla Suzuki alla Alpine, gli è stato dato l’incarico anche di promuovere giovani piloti. Gli è stato chiesto se vede somiglianze tra la sua esperienza e la F1 di oggi.
“Penso che quello che abbiamo fatto in Moto GP sia stato anche in un momento storico speciale in cui ci siamo resi conto alcuni anni fa che ci sarebbe stato un cambio di generazione tra i piloti. I top riders stavano invecchiando e probabilmente si stavano ritirando, quindi dovevamo creare una nuova generazione di riders in quella fase.
Qui in F1 c’è, ovviamente, una nuova generazione in arrivo. E puoi vedere, e puoi apprezzare come si comportano questi giovani piloti sin dall’inizio. Ma abbiamo anche Fernando Alonso , non è così giovane, ma ha esperienza e il suo talento è ancora molto importante. Ma di sicuro abbiamo il programma dell’Accademia, guardiamo a quello e se ci sono opportunità, sarebbe bello usarlo”.
Davide Brivio ha precisato però di non credere nella promozione in F1 di nuovi talenti “solo perché è bello avere piloti giovani”.
La mancanza di un team satellite sicuramente si farà sentire in futuro. Avere un accademia piloti, ma non poterli promuovere finché nel team principale ci saranno piloti competitivi, metterà sicuramente a rischio il progetto giovani.
Davide Brivio al suo primo anno in F1 dovrà affrontare anche questa sfida. Ma con la scarsa disponibilità di budget nel periodo in cui viviamo, di certo non sarà semplice.