Vengono in mente le famose parole del Gattopardo: “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”. Eh si, via il baffone Chasey, arriva lo “straordinario” Domenicali, e che cambia? Nulla. Si continua con il “riformulismo” della Formula 1
I cambiamenti ne sono stati apportati tanti, ma di certo, ad ogni cambiamento degli ultimi anni è sempre corrisposto un abbassamento di gradimento del pubblico ed una progressiva ed inesorabile perdita di appassionati. Anziché cercare nuove “formule” per la Formula 1, basterebbe guardare al passato, neanche troppo lontano. Fino al 2008 il “giocattolo dei ricchi” funzionava, ed anche bene! Poi la ricerca di qualsiasi soluzione per risparmiare, rispettare l’ambiente, la cacciata delle ombrelline per rispetto dell’essere femminile, la difesa dei colori… ecc.. ecc… tutto meno che pista, benzina, puzza di gomma bruciata e sudore.
Risparmiare… ma quando mai la F1 in passato ha risparmiato soldi? Difesa dell’ambiente… ma quando mai la F1 ha pensato alla difesa dell’ambiente anziché cercare le prestazioni? Donne e colori… ma quando mai la F1 ha allontanato le bellezze femminili dalla griglia e pensato ai problemi politi del pianeta?
Cerchiamo di tornare a pensare alle macchine, alle gomme fumanti, ai sorpassi da brividi (quando ci sono) e al sudore, quello vero- dei piloti in macchina.
Ora arriva il congelamento dei motori, che rispecchia a parer mio il congelamento dei neuroni di chi ancora oggi vuole riformulare o trasformare la Formula 1 in qualcos’altro. Chiamatela allora in un altro modo la F1 non è quello che state facendo. La massima espressione della tecnologia indirizzata verso la ricerca della massima prestazione, non può cambiare indirizzo, non può coniugarsi con la cura dell’ambiente e dietro il “politicamente corretto” di chi si indigna davanti a ragazze con l’ombrellino e minigonna. La F1 che funzionava era un’altra, non questa, eppure si continua in questo senso.
Studi di consulenza milionari che non sono capaci di trovare la giusta strada per uscire da una crisi che farà scomparire questo sport e lo riformulerà, anzi lo ridimensionerà, pesantemente. Da sport secondo solo – come portata di pubblico ed interesse – ad Olimpiadi e al Super Bowl, si rischia di farlo diventare sport semi-sconosciuto alle generazioni future.
Quando mai, nell’epoca d’oro della F1 si era pensato ad un congelamento dei motori, e che reazione avrebbe mai potuto avere proprio Enzo Ferrari se gli avessero parlato di un simile scenario? Già alla fine dell’era aspirata si era giunti ad un congelamento dei motori, ed il risultato non fu certo dei migliori dal punto di vista dello spettacolo. Valori appiattiti e zero sorpassi… ed oggi si continua ancora in questo senso… Di congelato qui ci sono solo milioni di neuroni e che difficilmente potranno rivitalizzare la F1 ed il suo vecchio ed antico popolo degli autodromi.