F1 | Approvato il congelamento motori a partire dal 2022

La F1 approva con voto unanime il congelamento dei motori a partire dalla stagione 2022. La proposta avanzata da Red Bull e appoggiata da Mercedes mette d’accordo tutti, anche la Ferrari. Ma cosa avrà spinto il Cavallino, inizialmente contrario, a scendere a compromessi?

Secondo quanto emerso dalla riunione fissata per giovedì 11 febbraio, la F1 ha approvato il congelamento dello sviluppo delle power unit a partire dal 2022 fino all’entrata in vigore del nuovo regolamento. Una decisione che era nell’aria già da tempo, da quando Ferrari e Renault, inizialmente contrarie, sembravano aver allentato la presa riguardo a questa opzione, dimostrandosi più accondiscendenti.

Ricordiamo che Red Bull aveva avanzato questa proposta a seguito del divorzio tra Honda e F1. Così facendo, il team di Milton Keynes avrà la possibilità di comprare la proprietà intellettuale continuando, in questo modo, a correre con il motore della casa giapponese per le prossime stagioni.

Con la decisione del congelamento, a beneficiarne saranno quasi sicuramente Red Bull, che avrebbe rischiato di trovarsi non motorizzata a partire dal 2022, e… Mercedes. La scuderia di Brackley, che aveva appoggiato gli austriaci, camperebbe di rendita fino al 2025, visto il proprio dominio ormai incontrastato e assoluto da ben sette anni. D’altra parte Red Bull non rischierebbe di dover abbandonare il Circus a causa della mancanza di un motore.

E la Ferrari? La maggior parte (se non tutti) i tifosi del Cavallino sono stati congelati, tanto per rimanere in tema, da una notizia che, forse, non si aspettavano di leggere. Dati i risultati degli ultimi anni, la Rossa potrebbe rimanere a bocca asciutta, senza traguardi da festeggiare. Traguardi che ormai mancano da quasi due decadi.

Perché a Maranello hanno cambiato idea sulla propria posizione riguardo al congelamento motori? Come abbiamo accennato qualche giorno fa, la questione potrebbe avere dei risvolti politici. La Ferrari al momento è al lavoro sulla propria power unit e basterebbe un solo passo falso per vedere di nuovo lo stesso film dell’anno appena passato. L’unica speranza è che quindi il Cavallino possa quanto meno colmare le proprie lacune e migliorarsi. Almeno per avere la possibilità vedere più spesso il colore rosso sul podio.

L’altro tema emerso dalla riunione odierna è stato l’introduzione della Sprint Race. Un’opzione che al momento pare aver ottenuto dei feedback positivi, ma su cui si deve ancora discutere per poterla poi approvare definitivamente.

La  battaglia politica vinta da Red Bull è una pillola amara di mandare giù per gli appassionati della F1, che con l’avvento del nuovo regolamento speravano di poter assistere a un mondiale più competitivo.