Red Bull e il costruttore francese Oreca – storico marchio che compete anche a Le Mans – hanno confermato poco fa di iniziare un rapporto di collaborazione atto a produrre un telaio con cui correre alla 24h di Le Mans nel 2024. L’annuncio è arrivato pochi minuti fa tramite i social network delle due parti.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Sembrerebbe a prima vista un normale accordo di collaborazione come se ne vedono tanti. Accordo tra l’altro favorito dal fatto che in F1 e nel mondiale FIA WEC ci sia un subset di tecnologie comuni da cui lo scambio di dati potrebbe essere favorito. Però forse in questo accordo c’è dell’altro. Innanzitutto la dichiarata volontà di essere pronti a scendere in pista – a Le Mans – con un propulsore ad idrogeno, la vera novità che dalla prossima decade di questo secolo potrebbe/dovrebbe investire prepotentemente anche il mondo dell’automotive.
E quindi un telaio con conoscenze condivise RB-Oreca e soprattutto l’unione delle forze per la costruzione di un motore innovativo. La chiave di tutto sta nel grande dubbio alias interrogativo che attanaglia i discorsi sulla F1 a medio-lungo termine. Che motori avremo nella massima categoria? Saranno elettrici? Saranno ibridi? Ad idrogeno o cos’altro? Chissà che questa nuova architettura potrebbe debuttare in F1 anche nel prossimo futuro, quando a fine 2025 si potrebbe salutare definitivamente questa attuale architettura delle power-unit turbo-ibride con V6 endotermico da 2400 1600cc.
Ci sono discussioni in atto e qualcosa si saprà certamente di qui a un paio d’anni. Ma se vediamo l’accordo di Red Bull in questa ottica – eventuale – vorrà dire che il team austriaco avrà giocato nettamente d’anticipo rispetto a tutti gli altri in ottica futura. Una bella mossa.
Red Bull al momento, ricordiamo, si trova in una situazione di empasse dal momento che Honda ha annunciato di abbandonare la F1 (e gli stessi austriaci) alla fine di quest’anno. Dovranno affrontare la decisione se affidarsi a un nuovo fornitore di motori per qualche tempo oppure provare a prendere il know-how dei giapponesi e provare a produrre un motore in casa. E anche in questo caso, se si concretizzasse questo scenario, si potrebbe anche pensare ad un “reuse” parziale di tale conoscenza verso il nuovo progetto con Oreca. Quindi Le Mans ma non solo…
Insomma, molteplici scenari attuabili di qui a poco ma con la reale possibilità che questa unione di forze possa far davvero comodo non solo alle due parti coinvolte ma in generale a tutto il mondo del motorsport.
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Francesco Svelto