F1 | Domenicali afferma che il futuro del circus non dev’essere per forza elettrico, anzi. Il CEO della F1 promuove l’ibrido anche in ottica futura, purchè siano meno complesse e costose rispetto a quelle attuali. L’elettrico nel circus sembra essere così scongiurato.
La F1 sta vivendo un momento molto particolare per via della pandemia legata al covid. Anche nella massima serie motoristica a quattro ruote è tempo di scelte, soprattutto in ottica futura. E per futuro si deve guardare ai prossimi anni, per la precisione al 2026. Anno in cui è previsto l’arrivo della nuova generazione di motori in F1. Ma stando ad indiscrezioni, i nuovi propulsori potrebbero debuttare un anno prima, ovvero nel 2025.
Sull’argomento motori in F1 è intervenuto Stefano Domenicali ai microfoni di Sky Sports. Il neo CEO della F1 ha affermato che non c’è solo l’elettrifico nel futuro dell’automobile.
Bensì la tecnologia ibrida può rappresentare anche nei prossimi anni un grande percorso di sviluppo per tutto il mondo dell’automobile. La F1 secondo Domenicali deve continuare a sviluppare l’ibrido, al fine di convincere i costruttori sul fatto che sia un percorso sostenibile per il futuro.
Ma l’imolese ha anche aggiunto che la prossima generazione di power-unit dovranno essere più semplici e meno costose rispetto a quelle attuali. L’errore secondo Domenicali è stato quello di dare maggiore priorità alla tecnologia e meno ai costi di sviluppo e gestione di questi motori. Il successore di Carey ha sottolineato che dev’esserci più sinergia tra la F1 e le vetture stradali. Ovvero che quanto sviluppato nella massima serie possa essere applicato anche nelle automobili di tutti i giorni.
E’ chiaro che sarà un progetto ambizioso quello di Domenicali. Cioè quello di coinvolgere e convincere nuovi costruttori di motori ad entrare in F1 da qui ai prossimi anni.
Al termine di quest’anno con l’addio della Honda resteranno solo Mercedes, Ferrari e Renault. Ed una F1 con solo tre costruttori di motori, beh, è un po’ misera a parere del sottoscritto.
E se invece si facesse un mezzo passo indietro? Ciòè quella di avere in F1 una power-unit caratterizzata meno dall’ibrido, e ridare maggior spessore alla parte endotermica? I costi di progettazione e di sviluppo potrebbero essere minori rispetto ai propulsori attuali. Senza tralasciare il fattore della sostenibilità naturalmente.
Sicuramente la soluzione per ridurre i costi non è certo il congelamento delle power-unit come vorrebbe qualcuno alla Red Bull..
La F1 rappresenta la massima espressione di sviluppo per quel che riguarda il motorsport mondiale. Dunque è impensabile anche solo pensare di bloccare lo sviluppo dei propulsori in F1.
Non si può e non si deve puntare a ridurre il circus ad un monomarca dove i motori sono uguali per tutti! Domenicali non avrà di certo un compito facile, ma conoscendo le sue enormi competenze riuscirà a trovare la giusta soluzione anche sul fronte power-unit alla fine.
Alberto Murador