Il gran premio di Formula 1 di Abu Dhabi, atto conclusivo della stagione 2020, è stato una vera delusione per la Mercedes.
Fin dalle prove del venerdì si era capito che non sarebbe stato un week end normale per la Mercedes. I problemi di affidabilità patiti dalla Racing Point avevano fatto scattare diversi campanelli di allarme nel box tedesco. Sulla W11 di Valtteri Bottas si sono verificati problemi alla parte ibrida che hanno richiesto la sostituzione ben prima del fine vita dei componenti, costringendo la squadra a correre con mappature conservative, al fine di evitare problemi. Oltre a questo, Hamilton è stato in dubbio fino all’ultimo ed è riuscito ad avere il nulla osta a correre solo a week end inoltrato, decisamente non una cosa ottimale specialmente per le condizioni fisiche del britannico, apparse fin da subito piuttosto precarie.
La pole position è andata alla Red Bull di Max Verstappen, a dimostrazione di quanto buona sia stata la stagione dell’olandese, unico a tener botta nel dominio Mercedes protrattosi per tutto l’arco del mondiale. La gara è stata l’esatto specchio del venerdì e del sabato, con la Red Bull dell’olandese assoluta protagonista e apparsa qui ad Abu Dhabi sostanzialmente senza rivali. Prova incolore dei due piloti Mercedes, con Hamilton arrivato fisicamente distrutto alla fine del gran premio.
L’ultimo gran premio, per altro molto monotono e noioso, ha evidenziato gli innegabili progressi di una Red Bull che ha portato sviluppi lungo tutto l’arco della stagione, a fronte di Mercedes che ha sostanzialmente fermato qualsiasi tipo di evoluzione sulla W11 già da metà campionato. La supremazia della stella a tre punte è stata tale, che la scuderia ha potuto concentrarsi sulla monoposto del prossimo anno già da diversi mesi, con uno sguardo insistente al cambio regolamentare del 2022. L’elemento di perplessità è stato il voler schierare a tutti i costi un Hamilton appena uscito dal Covid-19, apparso stanco e decisamente non in forma per affrontare un gran premio. Sembra che la prestazione di George Russell dello scorso week end, abbia voluto evitare ulteriori imbarazzi e strane incomprensioni al box durante i pit stop. L’obiettivo era quello di puntellare il secondo posto in campionato di Valtteri Bottas, il vero sconfitto di questa stagione. Il finlandese è apparso infatti incostante, a tratti nervoso e uscito con le ossa rotte dal confronto con il compagno di squadra e con lo stesso Russell.
In ottica 2021 è difficile capire cosa potersi aspettare. Sembra evidente che Mercedes voglia prolungare nuovamente con Lewis Hamilton, ma allo stesso tempo i dubbi dell’inglese e l’ingaggio faraonico richiesto, rischiano di far dilatare pericolosamente i tempi. Le prossime settimane saranno cruciali, anche se la firma del 7 volte campione del mondo sembra quasi scontata. Mai come in ottica 2022 serve a Mercedes un pilota che sappia dare una direzione allo sviluppo e, con tutto il rispetto, non lo si può chiedere a questo Valtteri Bottas o ad un giovane come George Russell.
Il campionato 2020 di Formula 1 si è concluso con Lewis Hamilton in testa con 347 punti, secondo Valtteri Bottas a 223 e terzo Max Verstappen a 214. Il titolo costruttori è andato a Mercedes con 573 punti, seguita da Red Bull a 319 e McLaren con 202.
Se non ci saranno ulteriori sorprese, l’appuntamento è a Melbourne tra 98 giorni, per l’inizio del mondiale di Formula 1 2021.