Pino Allievi si espone sui vari eventi che stanno stravolgendo in questi giorni il mondo della Formula 1. Dal ritiro di Honda al futuro incerto di Verstappen in Red Bull, dall’incontrastabile dominio Mercedes alla figura del pilota del ventunesimo secolo. Sono tanti i punti toccati nella puntata numero 239 di Pit Talk.
C’è vento di cambiamento in Formula 1, ma le prospettive non promettono nulla di buono. Dopo l’annuncio da parte di Honda con l’intenzione di abbandonare il Circus dal 2021, che ne sarà del suo futuro?
Si parla inevitabilmente dei costi troppo elevati per le power unit (un investimento non da poco), che tra due stagioni saranno fornite solo da tre motoristi: Ferrari, Mercedes e Renault. Che succede se solo una di queste dovesse lasciare? Il giornalista Pino Allievi, ospite a Pit Talk, dice la sua sulla situazione attuale del motorsport a ruote scoperte:
Per smorzare il dominio Mercedes è chiaro che devi creare una nuova formula motoristica. Ma Mercedes ci sta o no? Se va via la Mercedes è veramente finita. Tutti devono mettersi a un tavolo e capire cosa fare, già dal 2022, ma mancano i soldi. La F1 vive una realtà fuori dal mondo, non ci si rende conto di quello che sta avvenendo nel mondo. C’è una crisi totale. Si parla di budget cap a 145 mln, ma chi li avrà? Ferrari, Mercedes e Red Bull… ma gli altri faranno fatica anche solo ad arrivare a 50 milioni di dollari. Domenicali arriva in un panorama che è catastrofico, con tante teste che non vogliono mettersi d’accordo. Non so cosa succederà.
Il Circus ha cominciato a traballare con il colpo di scena arrivato da Honda: la casa motoristica giapponese decide di terminare la sua avventura in F1 nel 2021, lasciando la Red Bull senza una power unit. Un evento inaspettato che rischia di far crollare molte certezze, in primis la permanenza di Max Verstappen nella scuderia austriaca. Un problema, però, non tocca solo casa Red Bull, ma riguarda tutti quanti:
I fatti relativi alla Honda sono importanti. Essi sono uno dei primi complessi mondiali dell’auto e hanno sempre rappresentato l’avanguardia tecnologica in F1. E dalla F1 stessa Honda ha sempre attinto per tematiche tecnologiche. Sono gente seria, che è rimasta in F1 quando neanche avevano un motore, quando Alonso li insultava. Tutto questo quindi è un campanello d’allarme. Gli organismi che gestiscono la F1 sono rimasti sordi per anni, non hanno capito cosa stava accadendo. Honda che lascia è quindi un obbligo a cambiare! Se Verstappen possa andar via? I piloti, avendo alle spalle i più grandi studi legali del mondo, si tengono una via d’uscita.
Negli ultimi giorni si è, inoltre, parlato spesso dell’audience legata alla Formula 1: il numero degli spettatori è calato e potrebbe continuare a diminuire. I fattori di queste statistiche negative sono molteplici, uno relativo al fatto che le gare siano ormai diventate monotone e scontate. A inizio weekend gli appassionati sembrano già conoscere il nome del vincitore. Parliamo proprio di Lewis Hamilton, un pilota che sta facendo parlare molto di se stesso e non solo per i suoi numerosi podi. Come ben sappiamo, l’anglo-caraibico è molto impegnato nel sociale, specie per quanto riguarda la lotta al razzismo. Ma Pino Allievi ha un pensiero ben sui piloti di oggi, paragonandoli inevitabilmente a mostri sacri del passato:
Gare scontate e mancanza di agonismo. Inoltre, l’impopolarità dei piloti di F1 non è mai stata così grande. Se togli Hamilton o qualcun’altro che ogni tanto apre la bocca, ma per quale motivo dovresti affezionarti a questi personaggi? Non dicono niente, cose assolutamente banali e scontate e quindi non ci si può affezionare. Piloti come Lauda, Prost e Senna ci hanno fatto innamorare perché dicevano cose non scontate, mai banali. Io non posso immaginare che un Senna oggi non direbbe le stesse cose che diceva 30 anni fa. E’ un fatto di personalità.
Le parole di Allievi fanno capire come il Circus sia cambiato rispetto a qualche anno fa, soprattutto sotto l’aspetto di competizioni e dell’immagine che i piloti danno di loro stessi. Una crisi che può espandersi a macchia d’olio e che potrebbe portare al crollo totale di questo sport: un campanello d’allarme che deve sollecitare i piani alti a mettere la freccia e svoltare.