Dopo la caduta rovinosa della Ferrari nel Gran Premio del Belgio, una ulteriore voce preoccupata si aggiunge alla lunga lista degli osservatori in ansia. È la voce di Carlos Sainz Jr. pilota Ferrari dal 2021 che esprime le sue preoccupazioni sul futuro del Cavallino. E forse anche sulla sua carriera…
La profonda crisi della Ferrari (nonostante le dichiarazioni di Binotto di cui abbiamo parlato qui: https://www.f1sport.it/2020/08/f1-binotto-e-sbagliato-parlare-di-crisi/ ) in questo 2020, ha investito come uno tsunami una squadra senza una rotta ben precisa, arresa ed arrendevole, confusa ed incapace di una posizione che vada oltre il 5° posto in classifica costruttori.
Ed il futuro (o almeno quello prossimo) non promette decisamente bene. Dopo un GP del Belgio, che rimarrà negli annali della Formula 1 come il peggiore della Scuderia, la discesa sembra ancora non aver raggiunto il punto più basso in attesa di Monza.
https://twitter.com/ScuderiaFerrari/status/1300081160572284928
Carlos Sainz Jr. , alfiere della Rossa 2021, ha parlato di questo futuro che lo coinvolge in prima persona, senza l’entusiasmo tipico dei giovani piloti che si trovano a dover guidare la vettura leggenda dell’automobilismo mondiale.
Dalle dichiarazioni dello spagnolo, traspare l’evidente preoccupazione di chi sta per fare un salto nel buio ma si aggrappa alla speranza di trovare un ambiente decisamente diverso da quello che sa di dover affrontare.
“Penso che la Ferrari sia la prima a non essere contenta di ciò che sta succedendo. E credo che sia possibile vedere quanto stia faticando. Ma credo che il loro problema vada oltre il motore, credo che abbiano un problema anche con il grip generale della macchina”.
Quando perdi così tanta potenza da un anno all’altro, e di solito questo non è un trend normale in F1, di solito ti aspetti di avere la stessa potenza dell’anno prima. Ma quando perdi così tanta potenza, sai che a Spa sarai in grossa difficoltà.
Dunque penso sia un’anomalia vedere la Ferrari così indietro. Ma è normale dopo quello che abbiamo visto nelle prime gare. È normale vederle perdere così nei rettilinei.
In generale penso che la Ferrari abbia bisogno di un grande passo avanti a livello di motore, dunque dovrebbero farlo con la prossima unità. So quanto sia difficile, perché Renault ha impiegato 3 anni e anche Honda ci ha messo un bel po’ di tempo. Ma il fatto che Renault sia riuscita ad arrivare vicina alla Mercedes, dimostra che un recupero si può fare.
È una strada lunga e stanno andando a fare un passo molto, molto, molto, molto grande per tornare dove è il resto di noi.
Per me, se c’è una squadra con strutture, risorse, banchi motore per cercare di migliorare, quella è la Ferrari. Sono sicuro che la fabbrica stia lavorando a pieno regime e spero che quando arriverò a Maranello, la Ferrari sia migliorata. E poi insieme possiamo fare il passo successivo!
Sarò il primo a spingere in fabbrica per trovare più prestazioni. Ho intenzione di spingere tutti non appena sono lì”.
Probabilmente neanche le “spinte” del giovane campione spagnolo riusciranno a scuotere la situazione Ferrari, ostacolate dall’ inerzia inaccettabile di un Binotto totalmente incapace di comprendere i motivi della debacle, oltre che dal congelamento dello sviluppo vetture imposto per il 2021 dalla FIA.
La decisione di Sainz, sembra condurlo verso un punto della sua carriera particolarmente rischioso, anche nell’ ottica di una convivenza insidiosa con il “principe di Monaco” Charles Leclerc, attuale pilota di punta dalla Scuderia modenese.
Per certi versi la situazione di Carlos, ricorda quella di un altro famoso driver del Cavallino che nonostante la passione non riuscì a condurre al titolo iridato di F1 le vetture rosse: Jean Alesi.
Il francese, considerato uno dei giovani piloti più promettenti del 1990, in un episodio emblematico fu in grado di sfidare il grande Ayrton Senna con la sua Tyrrell Ford al GP degli Stati Uniti, concludendo la gara al secondo posto.
Ottenne con quell’ episodio la possibilità di ottenere un ingaggio dai due top team del 1991, Williams e Ferrari, e legato all’ Italia dalle forti radici familiari siciliane, non resistette all’esca della seconda.
Ma gli anni successivi furono dominati dalla Williams e molti addetti ai lavori sono certi che con quel team, Alesi avrebbe vinto più di una gara e probabilmente anche il titolo.
Anche Carlos, forse, dopo aver assistito all’ indegno spettacolo offerto dalle opache (e non solo per la verniciatura!!) monoposto rosse, avrà ripensato al suo omologo francese chiedendosi: “…e adesso ?”