F1 | Mugello: analisi su incidente e manovra di Bottas

Il primo GP di F1 al Mugello è stato caratterizzato da una serie di bandiere rosse e satefy-car che hanno un po’ spezzettato la gara. Analizziamo l’incidente più grave della gara e il comportamento che ha assunto il leader dopo la ripartenza dal regime neutralizzato. 

L’incidente a mio avviso più pericoloso è stato quello che si è verificato alla ripartenza dopo la prima safety car. Nelle retrovie si è creata un po’ di confusione e una serie di tamponamenti hanno portato al ritiro di molte monoposto, ma cosa è successo davvero? Cerchiamo di fare un po’ di ordine.

Per capire la dinamica di quello che è successo dobbiamo aver chiaro il tipo di comportamento che è richiesto ai piloti in regime di safety car. Finché quest’ultima è presente in pista tutti i piloti devono disporsi in fila indiana, senza possibilità di effettuare sorpassi, quindi procedendo a velocità estremamente ridotta.

Nel momento in cui la safety car rientra in pitlane è il leader della gara che fa il ritmo ed in questo senso gode di ampia libertà, può fare sostanzialmente un po’ come gli pare.

Tutti gli altri piloti devono adeguarsi al suo ritmo, essendo obbligati a seguirlo senza poter sorpassare prima di aver passato la linea del traguardo.

Sostanzialmente è il leader della gara che decide dove e quando, di fatto, la gara riparte.

Il problema si è verificato nelle retrovie perché alcuni piloti hanno cercato di “indovinare” il momento in cui il leader ripartisse, nel tentativo quindi di guadagnare qualche posizione. Ma Bottas, che era il leader in quel momento, ha ritardato moltissimo la ripartenza, traendo in inganno i piloti che lo seguivano.

Immediatamente dopo il crash si sono letti numerosi commenti sui social che accusavano Bottas di non aver saputo gestire la ripartenza e di aver quindi causato l’incidente, affermando anche che andava penalizzato.

A mio avviso quest’analisi è errata per una serie di motivi: come ho scritto in precedenza, il leader fa il ritmo ed è lui che decide, dopo il rientro ai box della safety car, dove e quando si riparte; tutti gli altri devono adeguarsi.

In secondo luogo Bottas ha giocato l’unica carta che gli avrebbe consentito di arrivare alla staccata della San Donato senza essere sorpassato da Hamilton, ovvero ritardare fino all’ultimo metro possibile la ripartenza.

L’uscita dell’ultima curva del Mugello, la Bucine, immette sul rettilineo del traguardo che è lungo più di 1Km.

In una situazione di ripartenza il leader è l’unico che non può sfruttare la scia di chi lo precede, quindi chi sta dietro di lui è avvantaggiato in questo senso.

Bottas quindi decide di concedere meno spazio per sfruttare la scia e ritardare la partenza fino quasi a toccare la linea del traguardo. Se non avesse fatto così, a metà rettilineo sarebbe già stato sorpassato da Hamilton. Quindi Bottas ha messo in atto l’unica strategia che gli avrebbe consentito di mantenere la leadership.

Si è abituati nelle gare che, alla ripartenza dopo una safety car, si inizi ad accelerare immediatamente dopo l’ultima curva o comunque in prossimità dell’ingresso del rettilineo principale. I piloti che sono nelle retrovie hanno il doppio problema di dover guardare il pilota davanti e quello dietro. Chi sta dietro quindi “si fida” di chi gli sta davanti, copiando esattamente il suo comportamento alla ripartenza.

 

L’incidente è stato causato da un’errata interpretazione della ripartenza da parte di Latifi e in parte di Magnussen, i quali pensavano che Bottas fosse già partito, mentre invece stava ancora aspettando.

La falsa ripartenza di Latifi è stata vista da Magnussen che ha fatto in tempo a frenare, ma i piloti dietro non hanno fatto in tempo a rallentare ed il risultato è stato il pericolosissimo incidente che abbiamo visto.

Di chi è la colpa? Sostanzialmente di nessuno, sono incidenti di gara che purtroppo possono succedere e questo è confermato dal fatto che la FIA ha solamente inflitto un warning, senza ulteriori conseguenze per i 12 piloti coinvolti.

Bottas ha attuato una strategia intelligente, quella che molti piloti, me compreso, avrebbero fatto. Purtroppo questi sono i rischi delle ripartenze dopo la safety car.