Vi era molta attesa per le prime due sessioni di prove libere che hanno fatto seguito alla direttiva tecnica relativa all’abolizione delle mappature spinte (chiamate in gergo “party mode”) che avrebbero impattato specialmente su Mercedes e i suoi motorizzati. A valle della prima giornata di Monza, però, sembra davvero che non sia cambiato nulla. Le Frecce Nere dominano in lungo e in largo e la Ferrari accusa sempre un distacco vicino al secondo e mezzo in tutti le condizioni.
| a cura di Francesco Svelto
Lontano appena un anno – ma sembra accaduto un decennio fa – il weekend della Ferrari è iniziato sulla falsariga di quanto visto a Spa, con le Rosse che nel venerdi delle prove libere di Monza hanno accusato un ritardo di 1.3 e 1.5 secondi nella lista dei tempi, con la SF1000 che resta comunque senza sviluppi. Del resto, a onor del vero, tutti in seno al team erano stati chiari e onesti sin dalla fine dello scorso weekend e hanno evitato di creare false aspettative.
Ad ogni modo due decimi nel primo, quattro nel secondo e ben sette nel terzo sono i ritardi nei rispettivi settori del tracciato brianzolo rispetto al battistrada che non si fa fatica a capire chi sia. La Ferrari quindi non sembra dare segni di ripresa. A fine sessione Charles Leclerc non ha esitato a sottolineare la difficoltà nel controllare la SF1000 sull’asfalto di Monza. Sulla falsariga anche Sebastian Vettel che ha avuto una seconda parte di giornata ricca di eventi, con bloccaggi e testacoda. Il tedesco in particolare ha sofferto molto questa giornata.
Queste due sessioni di prove libere poi erano attese per la particolare nuova condizione in cui si sarebbero svolte in seguito alla direttiva tecnica che avrebbe abolito il “party mode” sulle power unit. L’abolizione di queste particolari mappature, comunque, non sembra aver sovvertito, in generale, i valori in campo. La Mercedes la fa sempre da padrone, con Bottas il più veloce nella prima sessione (davanti al compagno di squadra) e Hamilton nella seconda (sempre davanti al fido finlandese).
Dietro, invece, troviamo un gruppo molto compatto a partire da Norris, primo degli altri oggi ma staccato di oltre otto decimi. Da capire le performance per il passo gara, dato un po’ criptico un po’ per tutti oggi.
L’unica certezza, manco a dirlo, è che con un vantaggio cosi la Mercedes può tranquillamente contare su entrambi i piloti che si giocano la vittoria senza doversi guardare troppo alle spalle.
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