Tutti si arrovellano per cercare di capire qual’è il segreto che permette ad Hamilton, ed anche a Bottas, di ottenere prestazioni favolose su tutte le piste. E di stracciare tutti i record sulla pista di Monza. Qual’è l’arma vincente delle Mercedes? Tutti se lo chiedono, specialmente i tifosi della Ferrari. Ed anche i tecnici delle Ferrari, penso… Certo, la potenza è notevole, ma non basta.
Bene, non pretendo di essere il mago che scopre gli arcani della meccanica, però ieri durante le qualifiche del GP di Monza una considerazione l’ho fatta e la voglio condividere. Specialmente rivedendo il giro record, ma si dovrebbe definirlo “monstre”, di Hamilton.
Dunque, io non so se avete mai avuto l’opportunità di girare sulla pista di Monza con auto dotate di una potenza consistente ed a pista libera.
Arrivando alla variante Ascari dopo essere passati sotto il ponte, in prossimità della prima curva della chicane, sulla sinistra, staccate l’acceleratore e vi infilate nella chicane sterzando poi a destra. Ma c’è ancora la fase destra-sinistra per l’uscita dalla chicane e quindi si riaccelera ma con una certa progressività per evitare sbandate specialmente al posteriore.
Invece Hamilton può permettersi di affrontare la chicane così: staccata a poco più di 50 metri, si infila nella doppia curva sinistra-destra ed accelera a fondo appena uscito dalla destra effettuando la successiva destra-sinistra di uscita già in piena velocità per lanciarsi verso la parabolica.
Ecco la magia della Mercedes: in tutta questa fase la macchina non fa il minimo accenno di movimento laterale, è ancorata all’asfalto grazie ad un telaio perfetto ed alla forza aerodinamica che la schiaccia sull’asfalto. Evidentemente in tutte le curve queste caratteristiche vengono opportunamente sfruttate dal pilota e nascono così i temponi, i record, le vittorie, la supremazia.
Certo, bisogna saperle sfruttare quelle doti. Ma se non ci sono nessuno può fare miracoli.
