F1 | Liuzzi: “Vettel per velocità sul giro non è mai stato impressionante!”

Torniamo indietro al Vettel di (oltre) dieci anni fa. Che pilota era? Le impressioni di chi lo ha conosciuto da molto vicino, tanto vicino da addirittura condividere il box del suo team per oltre metà stagione. Puntata 237 di Pit Talk, ai nostri microfoni l’ex F1 Vitantonio Liuzzi. 

 

| a cura di Giuseppe Piccininni

 

 

Si parla di Ferrari in generale, ma nello specifico dei piloti, visto l’annuncio del passaggio di Seb Vettel in Aston Martin.

Il quattro volte campione del mondo lascerà la Ferrari a fine stagione, dopo un amaro addio.

Liuzzi è stato compagno di Vettel in Toro Rosso nel 2007, e ci racconta un po’ il suo modo di fare, avendolo conosciuto da vicino.

“Vettel è un pilota metodico, trasporta il team, si fa ascoltare. Per la velocità sul giro non è mai stato impressionante, nel 2007 mi sono reso conto di quanto fosse molto più tattico, tanto da fare sempre un grande lavoro nel preparare la gara.”

Liuzzi parla di un Vettel che per certi versi è molto simile a quello che conosciamo, grande stratega, molto focalizzato sulle strategie.

Ne abbiamo avuti tanti di esempi in Ferrari in cui grazie a quel guizzo in più, pur non partendo dalla prima fila, riusciva ad ottenere un risultato migliore.

Manca forse quel Vettel trascinatore, che si è perso per strada negli ultimi anni.

Non so cosa sia successo nella testa di Vettel. Le stagioni buie hanno influito sul suo carisma e rendimento, ma alla guida Sebastian è sempre stato un caterpillar, costante, metodico e preciso. Vederlo commettere certi errori in maniera continua, mi ha lasciato perplesso. Credo che non sia solo un problema sportivo, ma ci sia altro nella sua testa. Spero che in Aston Martin possa ritrovare serenità.”

Vero che non è più il Vettel che conosciamo. C’è stato un radicale cambio negli ultimi anni, quasi una trasformazione negativa, che persino un suo ex compagno di squadra non riesce a spiegare.

Agli occhi di tutti Vettel è sicuramente un altro. Nel modo di approcciarsi, nella guida, nell’intraprendere le gare.

I troppi anni in Ferrari forse non hanno fatto bene ne a lui, ne alla scuderia di Maranello.

Quando un pilota viene in Ferrari, sa già che vivrà ogni giorno con l’ossessione di dover portare la rossa alla vittoria, perché è la Ferrari.

Come detto, Vettel è sì un grande stratega, ma probabilmente mentalmente ha ceduto, nel corso del tempo, ossessionato dalla vittoria del titolo.

Non sappiamo cosa possa essere successo, ci auguriamo che cambiando aria, torni il Sebastian che ha conosciuto anche Liuzzi.

Sembra quasi che Liuzzi stesse descrivendo una persona diversa da quella che vediamo oggi, che oltre ad esser maturato, sia anche cambiato negativamente, nonostante l’enorme talento che è riuscito a costruire in questi anni.