John Elkann parla prima della partenza del GP numero 1000 della Ferrari. Comprende e spiega le difficoltà del momento e volge lo sguardo al 2022. Tranquillità e stabilità per tornare a vincere, fiducia illimitata a Binotto? E’ il caso?
Festa dimessa in casa Ferrari in occasione del 1000° GP della Scuderia. Un traguardo importante, unico, leggendario reso opaco da un’annata maledetta. Nelle primissime fasi di gara la SF1000 di Leclerc era riuscita con un gran via ad agguantare la terza piazza ma tutti i limiti della monoposto sono stati ben presto evidenziati dai troppi sorpassi incassati in serie. Un disastro, si sapeva, che ogni volta fa male.
E’ evidente che su questa macchina non ha funzionato nulla. Benché si dica di lavorarci su è chiaro che gli sforzi si concentrano su correttivi in ottica 2021 più che su una SF1000 che appare abbandonata al suo destino. A Baku vedremo aggiornamenti, l’ultima spiaggia prima di spegnere definitivamente la spina a questo progetto.
Ieri prima della gara ha parlato John Elkann:“ E’ triste vedere la Ferrari lottare per la quarta, quinta o sesta piazza”, “ stiamo mettendo le basi per il futuro, volgiamo migliorare e lottare per il podio il prossimo anno per poi essere vincenti nel 2022”. “ Inutile illudere i tifosi e fare illusioni, sarebbe peggio”.
Parole pacate ma concetti espressi con decisione. In Ferrari si tiene la linea della continuità e della stabilità dopo che negli anni “ si sono perse risorse importanti passate alla concorrenza – J.Elkann”.
Ma è giusto? Ecco non è certo il nostro compito quello di puntare il dito su possibili colpevoli ma non è vietato esprimere un’analisi secondo le proprie opinioni.
Il week-end, esclusa la parentesi in Piazza della Signoria, è stato un calvario. Se si è arrivati a punti con entrambe le macchine è solo perchè mezza griglia era fuori combattimento per incidenti. A parte Williams e HAAS, Ferrari va in difficoltà persino contro Alfa Romeo.
Qui non si tratta di arrivare quinti o sesti, si tratta di racimolare con due macchine una manciata di punti se va bene. Si tratta di faticare ad entrare in Q3 al sabato. Il problema non è quello di vedere il team lottare con difficoltà ma di vedere la Ferrari precipitare sempre più nelle retrovie.
I primi giri di ieri, con Leclerc infilato da chiunque alla staccata della San Donato, sono stati uno spettacolo imbarazzante.

credit: @Scuderia Ferrari Press Office
Oggi si raccolgono i frutti della guerra che ci fu tra la cordata di Arrivabene e quella di Binotto. Nessuno ha mai parlato di quel periodo con chiarezza ma è proprio là che furono gettate le basi per il progetto SF1000. Là sono stati commessi i primi errori.
La gestione interna senza piramidi voluta da Marchionne funzionava con un leader accentratore e temuto come Marchionne. Ora senza di lui bisogna cambiare. Perché passi predicare “stabilità e sguardo al futuro” ma ricordiamoci che stiamo parlando della Ferrari. Mai, se non rarissime volte, in pista si è mostrata così debole.
E non debole perché inaffidabile in quanto estrema. Debole senza novità , estro e fantasia. Deficitaria dal punto di vista tecnico, dal punto di vista della relazione coi piloti – Vettel meriterebbe molto più di un’ approfondimento-, deficitaria in politica nei confronti della FIA.
Ecco con queste basi, per nulla forti, come si può guardare con fiducia al futuro? Chiedo.