F1 | Horner e Wolff: “Il divieto FIA del party-mode è una decisione positiva”

Il “party-mode” continua ad essere al centro delle discussioni di una F1 sempre più controversa. Anche Christian Horner, dopo Toto Wolff, commenta la decisione della FIA sull’eliminazione delle mappature dedicate alle qualifiche.

La scorsa settimana i team di F1 sono stati informati che la modifica delle mappature motore denominata “party-mode”, sarà vietata a partire dal Gran Premio del Belgio.

La direttiva tecnica (F1sport.it ne ha parlato qui: https://www.f1sport.it/2020/08/f1-fia-alla-ricerca-dei-furbi-dellers-occhi-su-mercedes/  e qui https://www.f1sport.it/2020/08/f1-come-il-divieto-del-party-mode-potrebbe-mettere-a-nudo-la-mercedes/) ha scatenato le reazioni delle squadre, che su diversi fronti hanno affrontato l’argomento.

Sono abbastanza chiare, le opinioni esposte dal Boss Mercedes Toto Wolff, che vede nella direttiva tecnica della FIA un tentativo di rallentare “l’armata” Mercedes.

In Formula 1 è sempre successo che si cerchi di rallentare i leader o quelli che si suppongono come tali. Il cambiamento è qualcosa di positivo per lo sport. Vediamo questa cosa come una bella sfida.

La FIA ha visto che questo sistema ci dà qualcosa in più. Abbiamo una mappatura da qualifica che ci consente di dare qualcosa in più in termini di potenza nell’ultima sessione. Se questo non sarà più possibile, perché tutto deve essere riequilibrato con quello che accade in gara, non è un problema.

La penso come Lewis, perché potremo tradurlo con una performance migliore nel GP. E’ una sfida che siamo pronti a raccogliere nel momento in cui la regola sarà applicata. Siamo preoccupati solo come ottimizzare la cosa, non di perdere potenza”.

Dalle dichiarazioni del tecnico austriaco traspare una sicurezza che in realtà, lascia percepire l’intenzione di affrontare in campo aperto oltre che i team concorrenti anche la stessa FIA, attualmente incapace di individuare le soluzioni tecniche oltre il  limite dei regolamenti, nonostante i probabili suggerimenti ricavati dall’ accordo segreto con Ferrari a fine 2019.

Wolff, sembrerebbe voler disputare questa sfida, oltre che per l’azienda che rappresenta, anche per proprio conto, dimostrando che la volontà di riequilibrio voluta dalla Federazione potrebbe non impedire alla Mercedes (ed a lui stesso) di mantenere in pugno il controllo delle gare in pista.

Il tecnico austriaco riuscirebbe a bilanciare, in tal modo, il “veto” Ferrari, politicamente importante in sede di contrattazione sportiva, che la scuderia di Maranello ha conservato anche dopo la firma del Patto della Concordia.

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Anche il Team Principal di Red Bull F1 Christian Horner, da un fronte di gara opposto, commenta la decisione Fia, in un’intervista alla stampa inglese.

“La direttiva tecnica colpirà tutte le squadre, la domanda è quanto”, ha detto ad Autosport il capo del team Red Bull . “Penso che queste modalità di qualificazione siano state promosse e sviluppate nel corso degli anni.

Con il soffio dei gas di scarico, ad esempio, abbiamo dovuto eseguire una mappa standard per tutto il weekend. E credo che questo sia solo l’adozione di una metodologia simile a quella, che penso sia sensata per la Formula 1.

C’è inevitabilmente un costo enorme associato allo sviluppo di queste diverse modalità. Penso che questa scelta sia una cosa salutare per i produttori e, se crea gare migliori e più ravvicinate, sia positiva per la Formula 1.”

La posizione di Horner, non in contrasto con quella della stella a tre punte, analizza però la decisione FIA oltre che sotto il profilo sportivo, anche per quanto riguarda quello prettamente legato all’ottimizzazione dei costi di gestione delle scuderie di F1.

L’argomento è particolarmente caro, specialmente ai team che non dispongono di una base produttiva che possa bilanciare economicamente gli enormi costi di partecipazione ad un campionato di F1.

La decisione intrapresa, oltre a costituire un ulteriore fattore di riequilibrio della supremazia innaturale della squadra di Brackley, si rivela in tal senso un elemento coerente con le scelte già avviate con il “budget-cap”, strumento adottato nell’ ottica del contenimento dei costi in F1.

Speriamo che, il divieto FIA del party-mode non si riveli di nuovo un’arma a doppio taglio in grado di favorire coloro che dispongono di maggiori risorse, a svantaggio delle vetture di centro classifica, favorendo veramente un riavvicinamento di queste ultime alle frecce nere.

La F1 ha bisogno di un cambiamento che faccia dimenticare noiosi spettacoli, come quello offerto dallo scorso GP di Spagna.

E questo potrebbe essere un piccolo inizio.