F1 | GP Belgio : Ferrari SPAzzata via, ma “non è crisi”

Il GP del Belgio fa affiorare tutte le lacune della disastrosa SF-1000. Dalla qualifica alla gara mai c’è stato un barlume di speranza. La scuderia Ferrari, sembrerebbe con la compiacenza dei vertici, affonda.

In tempi moderni, bisogna davvero andare indietro di tanti anni, la Ferrari mai ha mostrato tanta miseria nelle prestazioni in pista. Se non ha  ancora toccato il fondo forse è solo perchè tra 7 giorni, nel GP di casa a Monza, potrebbe andare addirittura peggio. Là dove conta la potenza del motore la Ferrari partirà già demolita dalla concorrenza.

L’anno è difficile e probabilmente la SF-1000 è un progetto abortito da trascinare a fine stagione. Però bisogna ricordare che  a fine mese saranno congelate le parti che costituiranno la prossima macchina. Di fatto, non una nuova monoposto, ma un’evoluzione dell’attuale. Panico.

La Ferrari è irriconoscibile. Nulla  da dire ai piloti le cui prestazioni sonno avvilite dal mezzo. Da dire c’è molto per tutti gli altri. Sono cresciuto con un mito, oggi sbiadito e debole. Da appassionato come tutti sono deluso. Deluso e amareggiato come chi ci lavora dentro. I meccanici erano attoniti al box durante la gara. Immagino anche chi dà l’anima notte e giorno per tentare di migliorare ma niente funziona. Colpe e responsabilità sono da distribuire ma certo è evidente che il vertice della piramide latita. L’ambiente non è sano, le scelte su cui affidare il futuro della Scuderia si sono dimostrate disastrose. Cosa è rimasto di una realtà il cui motto del fondatore era “il secondo è il primo degli ultimi”. Oggi pare nulla.

Come è possibile quindi dire in TV qualcosa ci sfugge o peggio ancora rifiutare lo “stato di crisi” considerandosi  solo all’interno di una tempesta. Il disastro di SPA, seguiranno Monza  e forse con meno sofferenza il Mugello, non è il frutto di un week end sbagliato ma il punto attuale di una parabola discendente iniziata molto tempo prima.

Ad oggi è evidente che lo scorso anno la monoposto non fosse pienamente in regola. E’ evidente che i problemi esplosi nel 2020 hanno radici in quella guerra Binotto-Arrivabene che ha portato all’assetto attuale. Anche i risultati ne rappresentano una cartina tornasole, non nascondiamoci dietro un dito.

La dirigenza l’ultima volta che ha parlato ha definito la Ferrari un’azienda in salute. Vero, commercialmente vero. Ma la scuderia è allo sbando. Ed è la Scuderia, la più titolata della Formula 1, la pubblicità  migliore per il Brand Ferrari. Un lunga crisi in pista che conseguenze potrà portare sull’appeal  nel mercato delle auto di lusso?

Qui non è questione di gettare un titolo all’ultima gara o di vivere una stagione dove al massimo si centra qualche podio. Qui è questione di prendere pesci in faccia non da Mercedes e Red Bull (scuderie plurititolate) ma da Renault, Alpha Tauri, Racing Point e addirittura da Alfa Romeo.

GP BELGIO F1/2020 – DOMENICA 30/08/2020
credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Insomma la situazione è insostenibile. Per molto meno nel 2014 saltò la testa di Domenicali e dall’anno successivo iniziò una risalita da una situazione non così grave.

Oltre all’umiliazione in pista anche fuori la rossa non se la passa bene. Il mondo della Formula 1 è sorpreso. Horner attacca dicendo che le due vittorie a SPA e Monza del 2019 non erano legittime. Wolff incalza dicendo che sia il personale che i tifosi non meritano una Ferrari così. Non nasconde, per la lotta politica in corso, un frecciata a Binotto sostenendo che questi risultati sono la  conseguenza di dinamiche e scelte di priorità all’interno della squadra.

Una Ferrari così poi è un danno per l’intera Formula 1. Da sempre, vincere è battere la Ferrari. Lo è stato per McLaren, Red Bull e poi Mercedes. La Ferrari è il riferimento contro cui tutti si battono. È il valore della Formula 1, il mito, l’obiettivo da raggiungere.

Oggi però la Ferrari fa acqua da tutte le parti. Triste vedere il viso disperato di Sainz inquadrato verso fine gara che pare dire : “chi me l’ha fatto fare”.