F1 | Ferrari, Turrini: “Qualcuno ha fatto avere la documentazione power-unit alla FIA!”

GP STYRIA F1/2020 - DOMENICA 12/07/2020 credit: @Scuderia Ferrari Press Office

La Ferrari quest’anno è davvero poco competitiva solo per via della spy-story legata all’accordo con la FIA riguardo la power-unit del 2019? Sull’argomento è intervenuto Leo Turrini.

| di Alberto Murador

La Ferrari quest’anno è davvero in difficoltà in termini di performance, in queste prime quattro GP del mondiale di F1 sono emersi tutti i limiti tecnici della SF1000. Il progetto 2020 è in gran parte sbagliato, sia a livello telaistico che a livello aerodinamico. Anche se la realtà è ben diversa. In pratica (a quanto pare) la SF1000 era stata progettata in base alla power-unit 2019, ovvero con molti più CV rispetto a quella rivista di quest’anno.

Molti attribuiscono la scarsa competitività della Ferrari dovuta esclusivamente al propulsore 2020, rivisto a Maranello dopo l’accordo FIA-Ferrari del 2019. Le scarse performance della rossa di quest’anno sono in qualche modo legate alla spy-story riguardante l’accordo FIA sulle power-unit di Maranello? Sentite cos’ha detto Leo Turrini, con quest’ultimo che è intervenuto ai microfoni di Pit-Talk:

La Ferrari aveva trovato una soluzione sulla sua power-unit che era molto borderline. In F1 cercano di farlo tutti da sempre. Ci sono delle zone grigie, chi è più bravo nell’interpretarle a proprio vantaggio vince. Avevano tirato fuori questa cosa sulla power-unit, che dopo l’estate permise tre vittorie consecutive e sei pole position consecutive. Ad ogni GP gli ispettori della FIA fanno delle verifiche, e per sei GP la FIA non ha niente da dire. Quella soluzione della Ferrari viene considerata regolamentare.”

Ma dopo in maniera un po’ misteriosa, come affermato da Turrini, qualcuno all’interno della Federazione ha ricevuto del materiale riguardante la soluzione tecnica adottata dal team di Maranello sulla propria power-unit:

“Ad un certo punto qualcuno ha fatto avere carte, documenti etc agli ispettori della FIA che dimostravano invece che quella soluzione con ogni probabilità era illegale.”

Poi lo stesso Turrini ha poi spiegato il perché in seguito all’accordo tra il team di Maranello e la Federazione la stessa Ferrari non è stata sanzionata o squalificata:

“La Ferrari quando si è trovata di fronte questa documentazione che usciva da Maranello, ha avuto il buon gioco a dire nel dire che questo qui è spionaggio industriale. Se voi prendete delle sanzioni nei nostri confronti, noi denunciamo la fuga di questi materiali, la violazione dei brevetti industriali e di tutto il resto.”

Un mistero da capire è quello che riguarda su come tali informazioni tecniche siano uscite dal quartier generale di Maranello. Magari da qualcuno all’interno proprio della Ferrari. A tale proposito sentite cos’ha detto Leo Turrini:

“E’ evidente che quelle informazioni sono state il classico caso di fuoco amico. La Ferrari ha dovuto accettare di togliere quelle soluzioni “borderline” proprio perché qualcuno aveva messo la Federazione in condizione di capire dove si interpretava la zona grigia. Era qualcuno che lavorava in Ferrari, o qualcuno che aveva accesso? A questo non so rispondere. Poi attenzione, non è vero che soltanto per effetto di questa storia della power-unit la macchina vada così piano.”

Turrini ha concluso constatando che la Ferrari quest’anno non è competitiva anche per via di un progetto sbagliato. Però al tempo stesso bisogna affermare che quella carenza di circa 50CV (circa) in meno rispetto al 2019 chiaramente si fanno sentire in pista. Non si parla di mezzo decimo, ma dai tre ai cinque decimi come minimo. Di conseguenza, con meno potenza bisogna scaricare le ali per aver maggiore velocità nei rettilinei. Per poi avere una vettura con meno aerodinamico, più difficile da guidare ovviamente.

Alberto Murador