F1 | Vettel – Leclerc, analisi dell’Incidente nel GP di Stiria

E dunque siamo di nuovo qui a commentare un contatto tra le due Ferrari, qualcosa che raramente era successo in passato, ma che si ripropone a distanza di pochi Gp rispetto a Interlagos del 2019.

La dinamica, rispetto al Brasile, è totalmente differente, ma in questo caso appaiono più nette le responsabilità.

Siamo al primo giro, appena partiti. Entrambe le Ferrari sono nelle retrovie e dovrebbero fare quella che in teoria sarebbe stata una gara in rimonta, badando alla strategia e anche a verificare se gli aggiornamenti portati da Maranello funzionino sul passo gara.

Vettel monta gomme medie, mentre Leclerc opta per le soft. La scelta libera delle mescole è stata possibile perchè le qualifiche si sono svolte sotto la pioggia e in questo caso il regolamento permette appunto piena libertà di scelta.

Il pilota tedesco non parte benissimo, ha un leggero pattinamento, forse proprio a causa delle gomme più dure rispetto agli altri, mentre Leclerc ha uno spunto migliore e all’uscita di curva 1 si trova già alle spalle di Vettel.

Le prime curve dopo la partenza sono sempre critiche, chi sta dietro vuole recuperare, ma allo stesso tempo deve fare i conti con il poco spazio che viene lasciato dagli altri piloti, soprattutto in quelle curve lente che giungono alla fine di un lungo rettilineo, in quanto bisogna staccare, inserire e uscire dalla curva al massimo delle prestazioni evitando i contatti; una situazione ad alto rischio di incidente ed i piloti lo sanno benissimo.

Leclerc vede Vettel allargare leggermente appena prima di inserire la macchina in curva, creando così un cosiddetto “buco”, uno spazio teoricamente sfruttabile per il sorpasso, e decide di infilarsi. Vettel non si aspetta questa manovra e chiude l’interno pensando che non ci fosse nessuno, da lì il contatto, i danni e il ritiro delle Ferrari.

Quando si è in pista ci sono dei meccanismi automatici, quasi come se fossero delle regole non scritte, che i piloti conoscono benissimo e tendono a rispettare, proprio per non compromettere la propria gara e quella degli altri.

Guardando l’onboard di Charles, si nota che, nonostante sia molto vicino a Vettel, si tiene a debita distanza, proprio perchè si tratta del primo giro ed è meglio star fuori dai guai, magari rinunciando ad un sorpasso per poi effettuarlo qualche curva dopo. Giunti in ingresso curva Vettel fa una cosa che per una frazione di secondo coglie di sorpresa il monegasco: abbandona l’interno allontanandosi dal limite destro della pista. Vettel fa questo per due motivi: vuole avere la miglior traiettoria possibile in uscita e allo stesso tempo non vuole concedere spazio all’Alpha Tauri che lo affianca. Vettel sa che dietro di lui ci sono altre macchine e che sono molto vicine, ma conta sul fatto che nessuno mai si infilerebbe all’interno causando, con ogni probabilità, un contatto. oltretutto in quei frangenti non si guardano nemmeno gli specchietti, si è già troppo impegnati a evitare contatti laterali e frontali.

Leclerc è colto di sorpresa perchè, così facendo, Vettel decelera più violentemente di quanto Charles si aspetti e a questo punto il monegasco deve aver pensato “lo posso passare”, ma nel momento in cui si butta all’interno di Sebastian ci ha già ripensato, ma è ormai troppo tardi. Dalle immagini si vede molto distintamente che Leclerc va all’interno di Vettel proprio all’ultimo. Un gesto istintivo che però è costato caro.

Si tratta chiaramente di un incidente di gara perchè entrambe i piloti hanno fatto di tutto per evitare il crash. Vettel faceva la sua traiettoria e non poteva prevedere in nessun modo l’inserimento di Charles, mentre il monegasco ha cercato di evitare il contatto tagliando pesantemente sul cordolo interno. Anche la direzione gara deve averla pensata allo stesso modo visto che non si è resa necessaria nessuna investigazione.

L’incidente, dal mio punto di vista, è frutto di un errore di gioventù di Leclerc, il quale, spinto dalla voglia di risalire, si è fatto prendere troppo la mano. Si è trattato di prendere una decisione in meno di 2 decimi di secondo e l’esperienza in questo caso aiuta.