La Red Bull stecca completamente la prima di questa F1 2020. E lo fa a casa sua nel GP d’esordio in Austria.
di Federico Caruso | @fclittlebastard
Il GP di casa per la Red Bull è stato un susseguirsi di eventi sfavorevoli che hanno portato come bottino del weekend un sonoro zero nella classifica costruttori. Il fine settimana è iniziato storto da quando hanno protestato ufficialmente per la soluzione Mercedes del DAS già dalle prove libere. E la FIA senza batter ciglio ha risposto picche. Il DAS è regolare e bisogna sottostare alla superiorità tedesca.
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Le prove avevano fatto presagire una bella domenica per il team di Milton Keynes. Verstappen terzo più veloce sulla griglia di partenza e un Albon quinto, poi diventati secondo e quarto grazie alla penalizzazione di Hamilton. Le Red Bull sabato erano serie candidate ai primi posti per domenica in gara. Ma cosa è successo?
Alonso anni fa disse per radio parlando di Palmer: karma.
E forse anche questa domenica il karma ci ha messo lo zampino. Da prima con Verstappen che ha rotto il cambio ed è stato costretto al ritiro già all’undicesimo giro, perdendo di fatto uno dei possibili protagonisti di questa domenica. Poi con Albon, che dopo essere stato sbattuto fuori da Hamilton è andato sulla ghiaia e incredibilmente rientrato in pista. Direte voi ancora karma? Beh che dire, dopo essere stato miracolato e aver potuto continuare la gara, a due giri dalla fine per un problema tecnico (in Red Bull si vocifera un problema sulla power unit), si è dovuto ritirare e finire anticipatamente la gara.
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Helmut Marko, patron Red Bull, forse dovrà rivedere i suoi piani già da adesso. La prossima domenica si corre di nuovo sul circuito di casa. Sempre qui in Austria. Magari sarà la volta buona per starsene zitti, e lavorare per ottenere il massimo. Poiché questa domenica di gara sono state più polemiche che risultati.
Rimandati.