GP d’Austria fronte Mercedes con luci e ombre. Il positivo è sicuramente derivante dalla prestazione della macchina. Con o senza DAS la Freccia Nera è il riferimento per tutti. Senza se e senza ma. Qualche perplessità arriva dall’affidabilità, che ha condizionato un po’ tutti i motorizzati Mercedes a Zeltweg sul finire della gara. In particolare, poi, Hamilton non è stato precisissimo come al solito…
| di Fabrizio Bianchini
Il primo gran premio della stagione a Spielberg era dato come passerella annunciata per Mercedes, tuttavia per diversi motivi siamo qui a parlare di un week end con luci e ombre.
Entrambe le monoposto dominanti sia sul passo gara che in qualifica, al primo e al secondo posto in tutti i turni di prova.
A rovinare la festa della Stella a tre punte ci ha di nuovo messo lo zampino Lewis Hamilton, apparso poco concentrato e più propenso a sfoggiare lucchetti al collo e a ribadire la sua posizione in merito al movimento per i diritti dei neri.
Worth the wait! 😉 #AustrianGP pic.twitter.com/rrAwChINhG
— Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team (@MercedesAMGF1) July 5, 2020
Hamilton per la verità è sembrato piuttosto in palla fin dalle libere del venerdì, tuttavia quando è arrivato il momento di piazzare il giro decisivo, Bottas ha come al solito messo insieme i pezzi, piazzandosi in testa al sabato fin dalle prime battute delle qualifiche.
All’ultimo tentativo disponibile del Q3, succede il primo imprevisto del week end: Bottas non è tranquillo e, pur avendo la pole position già in tasca, prova a fare di più ed esagera, finendo nella ghiaia. Vengono esposte le bandiere gialle e Hamilton sfila via continuando il suo giro. Arriverà secondo, a 12 millesimi dal compagno di squadra.
Come sempre succede in questi casi, il giro dell’inglese finisce sotto investigazione e, dopo aver sentito la sua versione dei fatti, la direzione gara decide di non penalizzare il pilota inglese e conferma la prima fila tutta Mercedes. Sembra tutto finito, ma Helmut Marko non è d’accordo e presenta reclamo. I commissari riesaminano la vicenda e cambiano idea, Lewis Hamilton viene retrocesso di tre posizioni per non aver rallentato in regime di bandiere gialle e partirà quinto.
La gara ha evidenziato quel che si temeva: Mercedes ha un pacchetto incredibilmente competitivo, tuttavia i problemi di affidabilità non sembrano essere stati risolti pienamente.
Si sono verificate due rotture su una Williams e una Racing Point, elemento che non lascia tranquilli i tecnici di Stoccarda anche perché lungo tutto l’arco della gara gli ingegneri di macchina di Bottas e Hamilton hanno ripetutamente chiesto ai loro piloti di preservare la macchina e non passare sui cordoli per paura che le vibrazioni alterassero le letture dei sensori.
Al di là dei problemi di gioventù, che hanno comunque consentito a Mercedes di fare il bello e il cattivo tempo, l’elemento dissonante sembra proprio essere il Campione del Mondo: questa è una stagione complicata, difficile e imprevedibile, una stagione nella quale è fondamentale portare a casa più punti possibile senza farsi distrarre da questioni che con il motorsport non c’entrano nulla.
Oggi Bottas ha dimostrato di essere un pilota da top team, non ha rubato nulla a nessuno e ha portato a termine il lavoro senza prendersi il minimo rischio. Appuntamento al Gran Premio della Stiria, settimana prossima, sul medesimo circuito.