Intervenuto ai microfoni di Pit Talk, il noto commentatore tecnico ha delineato un panorama Ferrari impostato in Austria sull’evoluzione della SF1000 vista a Barcellona. Ma senza tralasciare gli avversari.
| di Paolo Senni
Nel panorama giornalistico italiano, pochi commentatori vantano una conoscenza tecnica approfondita delle vetture di F1, come Fabiano Vandone, volto noto ai telespettatori di Sky e Rai per le sue accurate analisi sulle auto che partecipano al campionato mondiale della massima formula automobilistica.
Vandone è intervenuto ieri ai microfoni del nostro appuntamento settimanale, PitTalk ed ha delineato tra l’altro il suo punto di vista sulle novità tecniche della Ferrari SF1000 che vedremo in pista già nel week-end dal 3 al 5 luglio con il quale avrà inizio la travagliata stagione di F1 2020.
“Sicuramente come tutte le monoposto sarà una vettura evoluzione. Come ha confermato la Ferrari stessa ci sarà il nuovo motore fase-2, ci sarà il cambio rivisto proprio per evitare i nuovi problemi di flessione e torsione che si sono avuti nei test di Barcellona. Stento a credere che non venga montato come tutti i team fanno (soprattutto Haas e Alfa Romeo parlando di quelli più vicini alla Ferrari), il pacchetto aerodinamico nuovo che comunque era già stato progettato insieme alla monoposto a inizio stagione e che avrebbe dovuto debuttare a maggio a Barcellona. Quindi vedremo una macchina sostanzialmente rivista.
Certo Ferrari e Binotto, devono evitare di creare delle aspettative che poi dal punto di vista mediatico potrebbero essere pesanti se non si ottengono i risultati sperati nelle prime due o tre gare, quindi gettare acqua sul fuoco e dire che la vettura sarà uguale, fa parte del gioco.”
Nell’ esaminare anche quelle che sono state le dichiarazioni degli avversari del Cavallino, Vandone ha approfondito le parole del Team Principal della Mercedes, Toto Wolff, osservando che:
“Sono interessanti le valutazioni che ha fatto Toto Wolff giusto venerdì o sabato della scorsa settimana nelle quali dice che ritengono (o hanno perlomeno i dati in Mercedes per ritenere) che il motore Ferrari sarà sempre il punto di riferimento per prestazioni. Secondo me è una valutazione che va in parte decifrata. Certo i motori non tornano indietro, quindi la potenza acquisita rimane. Non è che quest’anno si perdono 40 cavalli anzi è più facile che se ne guadagnino 5 e non l’inverso…”.
Sollecitato sull’ argomento relativo al possibile utilizzo da parte della Ferrari dell’escamotage sul flussometro, di cui si era parlato approfonditamente la scorsa stagione,
“Se Alfa Romeo a Barcellona ha fatto 331 km orari ha espresso il potenziale che probabilmente il motore Ferrari ha. Secondo me la valutazione di Wolff va più che altro interpretata su un altro aspetto ossia mentre Ferrari, Renault, Honda soprattutto, hanno potuto sviluppare i loro motori nell’inverno con il percorso di progettazione che ritenevano più opportuno (quindi salire di potenza, salire di coppia, ridurre eventualmente i consumi ed avere una vettura più leggera in gara), Mercedes ha fatto questo tipo di esercizi durante l’inverno. Poi arrivata a Barcellona in sei giorni ha rotto cinque motori, tre dei quali sulla lubrificazione, non potendo più fare il lavoro di Ferrari, Honda e Renault. Ha dovuto invece fare un lavoro correttivo ritarando il motore per correggere il problema di affidabilità, dimenticandosi della potenza, e andando a mettere a posto quello che è la criticità rilevata, il problema di lubrificazione appunto, che si era presentato a febbraio. Quindi secondo me la valutazione di Wolff è anche quella di non perseguire la corsa alla potenza a tutti i costi, come è successo per gli avversari, e per questo pensare che se Ferrari aveva un vantaggio lo conserva ancora”
Vandone, durante l’analisi delle forze che scenderanno in pista in Austria, si è anche soffermato sull’ analisi del terzo (o forse secondo?) top team del lotto, la Red Bull motorizzata Honda, sul quale ha dichiarato:
“Anche Honda potrebbe essere pericolosa, quello sicuramente, ma non più di tanto anche perché il motore Honda che abbiamo visto l’anno scorso era un motore che di fatto non rispettava il numero di km imposto (erano previsti tre motori a stagione, ne hanno usati quattro). Quindi se Honda ha fatto un miglioramento, ed è plausibile che sia stato fatto, sarà un miglioramento anche sotto forma di chilometraggio (N.d.R.: quindi relativo all’affidabilità ed alla durata) – sicuramente con una cresta prestazionale di un certo tipo – ma comunque relazionato ad un allungamento di chilometri percorsi con lo stesso motore”
Sicuramente quindi secondo Vandone sarà possibile vedere l’evoluzione dei valori in campo, rispetto a quanto era stato mostrato nei test di Barcellona ad inizio stagione, con una Ferrari molto prestazionale ed un avversario, la Red Bull che potrà insidiare quasi certamente il secondo posto alla Scuderia di Maranello.
In quest’ ottica, il primo posto resta saldamente nelle mani della scuderia Campione del Mondo che nonostante, alcuni passi falsi riguardanti l’affidabilità visti a Barcellona potrebbe aver lavorato sui piccoli e grandi problemi che avevano afflitto il motore Mercedes in Spagna, non dovendosi preoccupare della ricerca delle prestazioni già ampiamente acquisita in precedenza.
La pista darà l’ultimo verdetto, in questa stagione anomala che probabilmente verrà ricordata come la più strana nei settant’anni della F1.