Per quanto vengano riportati sempre dati allarmistici da altri parti del mondo, Cina compresa, da alcune dichiarazioni rilasciate dal Direttore dello Shangai Sport Bureau emerge un quadro diverso della situazione o forse una percezione difforme di alcuni.
Xu Bin intervistato da una nota Radio di Shangai infatti ha dichiarato quanto segue:
“Nella seconda parte dell’anno avremo il permesso di ospitare manifestazioni sportive, ma dipenderà dall’evoluzione della pandemia. La Fom ci ha fatto una proposta, chiedendoci se saremo in grado di ospitare due gare del Mondiale. Ma non è stata presa ancora nessuna decisione. Sotto questo profilo bisognerà attendere lo sviluppo della situazione sanitaria nel Paese”.
La Cina potrebbe tornare ad ospitare eventi nella seconda metà dell’anno quindi su richiesta, come riportato della stessa Liberty. La cosa sorprendete sta poi nel fatto che no nsi chiede alla Cina una gara ma ben due! Questo però apre ad altri scenari. Se da una parte nella seconda parte dell’anno si ritiene possibile correre in una paese come la Cina, dove tutt’oggi ancora c’è il rischio legato al Covid 19, dall’altra apre significativamente alla possibilità di correre in Europa a porte aperte. Facendo le dovute proporzioni di rischio se si possono correre due GP in Cina perché non correre a settembre in Italia a porte aperte?
Si crede che tutto possa passare e quindi si possa correre in sicurezza anche in Cina o questo rappresenta la mossa disperata di un’organizzazione che cerca in tutti i modo e ad ogni costo di correre?