Il noto giornalista Umberto Zapelloni, ospite durante la puntata di F1Sport PitTalk ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla gestione del pilota Charles Leclerc da parte della Ferrari e dei brand coinvolti:
“La sovraesposizione mediatica che Leclerc sta avendo in questo periodo è quasi involontaria, anche se la Ferrari ci ha messo molto di suo data la situazione interna creatasi in seguito alla rottura con Sebastian Vettel. La F1 ha fame di personaggi straordinari e Leclerc rappresenta la speranza del dopo Hamilton. Lo si può notare in base a come viene utilizzato non solo dalla Ferrari ma anche altri brand come Giorgio Armani, l’automobile club di Monaco che l’hanno preso come loro testimonial. È stato poi protagonista nelle gare virtuali e in tante trasmissioni. Leclerc può reggere tale pressione, ricordiamo di cosa è successo a Monza con Hamilton, dove gli ha resistito 45 giri e a sbagliare sono stati altri. L’importante è dargli una macchina che permetta di stare davanti e giocarsela. Se ci fossero imprevisti o lui facesse qualche errore, ecco che verrebbero fuori mille problemi. Io ritengo questa situazione molto pericolosa.”
Le dichiarazioni di Zapelloni sono assolutamente condivisibili, alla luce del fatto che Ferrari non disponga da diversi anni non tanto di una vettura competitiva, ma di un team all’altezza di competitor di livello assoluto come Mercedes e Red Bull. Il valore di Leclerc nei momenti di pressione è senza dubbio non comune, ma dal 2021 in avanti non ci sarà più Vettel a prendersi la colpa dei fallimenti della scuderia e, il monegasco, dovrà fare le spalle molto larghe.
Nel caso in cui Ferrari non riesca a trovare rapidamente la quadra per metterlo in condizione di vincere costantemente, l’aria potrebbe farsi più calda e il cielo decisamente più nero. Exploit sporadici come SPA e Monza vanno bene quando si è debuttanti, tuttavia come disse il buon Jacques Villeneuve all’epoca della sua avventura in BAR, “Ora ci vogliono podi e vittorie”. La luna di miele con i tifosi Ferrari al momento va a gonfie vele, ma tutti sanno quanto i ferraristi siano capricciosi, esigenti e con la tendenza a cambiare idea piuttosto rapidamente, perfettamente consapevoli di essere, da 91 anni a questa parte, non solo l’anima della festa ma l’amante più corteggiata. Dall’altra parte la Formula 1 ha sicuramente bisogno di un volto nuovo, Lewis Hamilton ha ormai da tempo altri piani per il suo futuro e lo dimostra anche il comportamento tenuto durante l’emergenza Covid-19, lontano da tutto e fortemente critico verso il sim racing.
In molti vedono Max Verstappen come l’erede designato del Campione di Stevenage, ma i suoi modi raramente politically correct -come non ricordare quel “succede quando smetti di barare” per spiegare l’inaspettato calo di competitività della power unit Ferrari- in un mondo evidentemente dipendente dalla presenza Ferrari, non sono certo il miglior biglietto da visita. Che Charles Leclerc possa raccogliere l’eredità di Lewis Hamilton è un desiderio di molti, specialmente di quei tifosi che hanno visto passare cavalieri di alto lignaggio come Fernando Alonso prima e Sebastian Vettel poi, senza portare a Maranello quel titolo costruttori che manca ormai dal lontano 2008. La storia chiama però prudenza, quando si fa in fretta ad incensare qualcuno che, fatti alla mano, è ancora una -seppur bellissima- Cenerentola, perché si sa, la favola di Cenerentola dura solo fino alla mezzanotte.