F1 | FIA : Michael Masi dichiara “Li lasceremo correre”.

Il Direttore di Gara ufficiale della federazione, Michael Masi, ai microfoni del “vodcast “di Sky Sports F1 UK lascia intendere che la stagione 2020 lascerà poco spazio alle polemiche fuori dalla pista.

La F1 ha bisogno di più spettacolo e meno polemiche: e questo è un incontrovertibile dato di fatto.

La stagione 2020 che si accinge ad iniziare, potrà forse restituire interesse ad un campionato decisamente anomalo segnando un punto a favore della F1 “guidata” più che della F1 “parlata”.

È quello che tutti i tifosi si augurano e che il Direttore di gara Ufficiale Michael Masi (sostituto dello scomparso Charlie Whiting) vuole fare intendere, parlando dell’ argomento.

In particolare ha espresso il suo parere sulle dichiarazioni di molti dei protagonisti della F1 ( tra i quali Lewis Hamilton, Christian Horner e George Russell) che hanno affermato di aspettarsi molti momenti fuori pista, collisioni, errori e altro ancora, al ritorno sulle piste del Mondiale a causa della diminuzione di efficienza psicofisica dei piloti conseguente allo stop forzato degli ultimi mesi.

Tali eventi giustificherebbero normalmente una serie di sanzioni dalla Direzione Gara, che Masi spera di tenere al minimo in modo che l’azione in pista non venga rovinata dalle sanzioni degli steward.

Intervistato ai microfoni di Sky Sport F1 UK, ha dichiarato:

“Non credo che nessuno di loro sia mai stato fuori da una macchina o da un kart o da qualsiasi altra cosa per così tanto tempo. In Austria penso però che sarà più una continuazione di dove eravamo verso la fine dello scorso anno, con il principio del ‘farli correre’. Non riesco a vedere nulla che cambi radicalmente. In fin dei conti, abbiamo 20 dei migliori piloti al mondo. Sono in Formula 1 per un motivo. Anche se potrebbero non essere stati in un’auto negli ultimi tempi, non penso che questo avrà un grande impatto sulle loro capacità. “

A Masi è stato anche chiesto della possibilità di correre su alcune piste al contrario (un esempio su tutti la proposta del circuito inglese di Silverstone) per riempire il calendario delle gare di F1, e ha spiegato come quell’idea non fosse mai stata un’opzione per lui.

“Ho dovuto fare una risatina quando ho visto alcuni commenti sulla possibilità di correre all’ indietro su alcuni circuiti”, ha detto. “Sicuramente sarebbe bello avere circuiti che funzionano in entrambe le direzioni in alcune aree, ma è un compito molto impegnativo e implicherebbe letteralmente uno stravolgimento nello stato dei luoghi. Tutti i circuiti e l’infrastruttura di sicurezza sono progettati – che si tratti di pareti, pali delle bandiere o altro- intorno alle auto che corrono in una certa direzione. Anche quando si tratta di aperture,  quando un’auto si rompe, se stai correndo nella direzione opposta stai effettivamente correndo contro un muro smussato”, ha spiegato. “La quantità di lavoro per realizzarlo sarebbe, diciamo così, astronomica.”

Le dichiarazioni di Masi lasciando quindi presagire nelle intenzioni della Federazione Internazionale, una maggiore consapevolezza della necessità di esaltare il gesto sportivo pur senza dimenticare la correttezza nei comportamenti da parte dei piloti.

È forse il solo modo per rinnovare lo smalto di una F1 soffocata dal “sovraffollamento” regolamentare che in questi anni ha dominato le piste, alla continua rincorsa di un comportamento “politically correct” che in parte snatura la sfida tra uomini e vetture ed allontana sempre di più i fan dalle piste.

In tanti anni la F1 ha raggiunto livelli di sicurezza ed una tecnologia che permetterebbero di lasciare da parte le beghe legali sulle manovre di sorpasso, lasciando una libertà di manovra sicuramente maggiore ai veri attori del motorsport, i piloti. Speriamo sia proprio questa l’intenzione: quella di lasciarli correre.