F1 | Ferrari in Indycar? Penske: “Incoraggiante pensarlo”

L’interesse delle Ferrari per la serie americana potrebbe non essere fantasia. Tim Cindric, presidente di Penske, si augura per il bene della categoria in un futuro non lontano l’ingresso di Ferrari.

Ferrari e Indycar sono due cose che c’entrano poco, nulla direi. In comune hanno il fatto di essere la massima espressione di due diversi modi di correre. Quello sui circuiti “europei” e quello sugli ovali americani. Due modi di correre che rappresentano filosofie opposte che sarebbe bello si unissero almeno una volta nella corsa più famosa al mondo,  la 500 miglia di Indianapolis.

 

Un tempo a Monza questi due mondi si univano dando vita ad una competizione affascinante denominata Coppa dei due Mondi. Erano però gli americani ad attraversare l’oceano per mettersi in gioco. Ferrari non l’ha mai fatto, se non come provocazione politica, dando vita a fine anni ’80 ad una monoposto Indy, la 637, che rappresentò più una minaccia alla FIA che la reale intenzione di competere sugli ovali.

L’emergenza Covid ha stravolto il mondo, quello sportivo non fa eccezione. I nuovi regolamenti impongono enormi tagli di Budget che obbligano le principali case a prendere in considerazione altre competizioni tra cui WEC ed Indy per evitare licenziamenti.

Nel 2022 in Indy debutterà un nuovo motore ibrido da circa 900 CV. Non è un mistero che Mattia Binotto ha dichiarato pubblicamente che la Ferrari qual’ora il Budget Cup risultasse troppo basso prenderebbe in seria considerazione altri progetti di corse al fine di poter sfruttare le proprie risorse umane.

Il cambio regolamentare in arrivo in Indy per Ferrari potrebbe rappresentare un ulteriore motivo per tentare l’ingresso in una categoria mai esplorata prima.

 

Secondo Tim Cindric, presidente del Team Penske – squadra che ha vinto 4 volte il titolo negli ultimi 6 anni – l’interesse della Ferrari per le corse americane sarebbe molto incoraggiante per la crescita della categoria. Come negarlo. Resta il fatto che siamo in pieno nel campo delle ipotesi.

Certamente è verità che l’abbassamento dei costi in F1 impedirebbe alla Ferrari , cosi come a Red Bull e Mercedes, di impiegare tutti i propri addetti. La ricerca di uno sbocco in altre competizioni diventa un’esigenza più che un desiderio.