E’ lotta tra Portimao e Sochi per una data in calendario a fine settembre. Ma i portoghesi e i russi potrebbero essere accontentati e trovare spazio entrambi. Ad oggi lo scenario più ottimistico prevederebbe 16 eventi iridati.
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Sebbene riparta il mondiale, finalmente, a fine settimana prossima, il calendario 2020 di F1 è ben lungi dall’essere completato e ufficializzato.
In una situazione paradossale come è stata (ed è ancora oggi) la pandemia dovuta al virus SARS-CoV-2 che ha sconvolto il mondo, questi ritardi sono certamente tollerabili ma anche dovuti alle difficoltà che gli organizzatori della proprietà della F1 stanno trovando andando in giro per il mondo, specialmente fuori Europa, per tentare di definire la scaletta degli eventi.
In queste ultime ore si sono fatti sentire gli organizzatori del GP di Russia a Sochi, location etichettata anche per un eventuale double-header di apertura della stagione 2020. Poi non se n’è fatto più nulla. Ma sebbene la Russia abbia avuto una escalation di casi di Covid-19 importante, Sochi sta lottando ancora per restare nel calendario. La data presunta, fanno sapere gli organizzatori, sarebbe quella del weekend del 27 settembre ma qualcosa potrebbe andare storto.
Facciamo un piccolo passo indietro.
Ricordate il sondaggio diramato dall’account ufficiale Twitter della F1 di qualche giorno fa? In lotta per accaparrarsi il gradimento dei fans vi erano Imola, Mugello e Portimao. Ovvero i principali indiziati che potrebbero a sorpresa entrare a far parte del calendario 2020 di F1. E proprio i portoghesi potrebbero mettere i bastoni tra le ruote agli organizzatori di Sochi che – ovviamente – non vorrebbero perdere il Gran Premio quest’anno.
Alexey Titov, figura a capo dell’organizzazione dell’evento Russo, ha fatto sapere che i preparativi in vista della data presunta di fine settembre stanno procedendo come da programma. Di seguito riportiamo le sue parole:
“Ci stiamo preparando per la nostra gara, prevista ancora per il 27 settembre nonostante il fatto che i portoghesi stiano provando a prendersela. Non c’è da preoccuparsi, tutto sta procedendo secondo i piani. La situazione legata al Coronavirus crea alcune difficoltà, ma stiamo cercando di affrontarle. Fortunatamente abbiamo un comitato organizzatore che ci aiuta a risolvere i problemi in modo tale che la gara avvenga puntuale e con tutti gli elementi: macchine in pista e spettatori sulle tribune. Una delle questioni chiave è la logistica dei team, ma sono sicuro che risolveremo questo e tutti i problemi”.
Con i problemi che ci sono al di la dell’oceano (ad oggi Brasile e Stati Uniti sono nazioni che stanno nel pieno della lotta al virus anche se gli americani hanno fatto partire la IndyCar), forse solo il Canada potrebbe ospitare un evento di F1 quest’anno. E qualora lo facesse, l’evento dovrebbe essere non troppo in la nel calendario per non incappare nelle temperature proibitive del Quebec.
Un bel rebus intricato insomma. Ma se consideriamo la migliore delle ipotesi, lo scenario che ne verrebbe fuori vedrebbe gli otto GP europei già confermati affiancati da altri tre o quattro (Imola + Mugello + Portimao + Sochi), un eventuale evento in Canada e i tre conclusivi in Medio Oriente. Si arriverebbe ad un totale di 16 corse dal 5 luglio fino a metà dicembre.
Sarebbe un tour-de-force estenuante, con gare che si susseguirebbero una domenica dopo l’altra senza quasi interruzioni. Ma considerando i tragici eventi di questo 2020 non sarebbe cosi male.
Francesco Svelto