F1 | Vettel: e ora che succede?

Questa settimana, ha segnato il capolinea del rapporto tra Sebastian Vettel e la Ferrari. Ma quali sono a questo punto le possibilità del pilota tedesco di proseguire la sua avventura in F1? Analizziamole insieme.

| di Paolo Senni

Sebastian Vettel con i 4 titoli mondiali conquistati durante il periodo trascorso alla Red Bull, è uno dei tre campioni del mondo che parteciperanno al campionato di F1, di cui sembra (abbastanza) confermato l’inizio a luglio di quest’ anno.

Insieme a Kimi Raikkonen (41 anni) e a Lewis Hamilton (35 anni) è anche uno dei piloti più “esperti” presenti sulla griglia di partenza, piloti che rispecchiano la vecchia generazione della F1, quella nata sportivamente nei primi anni 2000.

Ma quali saranno le vere possibilità del tedesco, dopo i sei anni trascorsi nell’inutile rincorsa ad un titolo mondiale con la Ferrari, di trovare un sedile appetibile per il campionato 2021 ? Vediamoli.

Renault

Cominciamo con il considerare le opportunità offerte dall’ avvicendamento di Daniel Ricciardo con Carlos Sainz (sostituto designato di Vettel alla Ferrari nel 2021), che approdando al posto dello spagnolo alla guida della McLaren ha liberato il suo sedile alla Renault.

Per Vettel l’arrivo alla scuderia francese, costituirebbe il più semplice ed immediato sistema per poter partecipare al 71° campionato del mondo nel 2021, anche se probabilmente il meno efficace.

Troverebbe infatti ad accoglierlo un Team che ha bisogno di una profonda ristrutturazione, sia per quanto riguarda gli aspetti economici, sia per quelli legati allo sviluppo di una vettura che ad oggi naviga nella parte medio-bassa della griglia di partenza, oltre che per quanto riguarda l’organizzazione della squadra.

Cyril Abiteboul, team principal della Regie, non nasconde infatti le sue difficoltà (la sua leadership all’interno della Renault appare attualmente non particolarmente certa) e quelle della squadra francese nel proseguire le attività agonistiche.

Questo anche in funzione della situazione di crisi economica del Circus, derivante dall’ epidemia globale di Covid-19, che determinerà nei prossimi anni forti contrazioni delle possibilità finanziarie a disposizione delle squadre.

Una situazione che peraltro impedirebbe all’ormai ex ferrarista di ottenere un contratto economicamente più remunerativo di quello offertogli da Maranello, già decisamente molto più contenuto rispetto a quello raggiunto fino a questo momento.

Sarebbe inoltre affiancato ad uno dei giovani rampanti della nuova F1, il francese Esteban Ocon, proiettato verso l’avvento del nuovo regolamento 2022, che modificherà in maniera particolarmente decisa le vetture a venire.

Insomma a fronte di un vantaggio dato dall’immediatezza di un ingaggio, deriverebbero notevoli svantaggi almeno per un pilota della sua generazione, che dovrebbe riorganizzare completamente il suo modo di affrontare le gare all’ interno di un team a sua volta completamente da ricostruire.

Una situazione decisamente non favorevole.

Mercedes

Il Team Principal della Stella a Tre Punte, non ha mai nascosto l’ambizione di avere alla guida di una Mercedes un pilota Tedesco, e Vettel sarebbe esattamente il driver adatto ad esaudire i desideri di Toto Wolff.

Il Manager nei giorni scorsi ha dichiarato apertamente alla stampa che:

Sebastian sarebbe una risorsa per ogni team, è forte e ha personalità. La nostra priorità per il futuro, è di continuare con i nostri attuali piloti ma non possiamo affatto ignorare questo sviluppo di mercato”.

In realtà più che ad un approdo diretto alla guida di una delle Frecce d’argento” questa dichiarazioni aprirebbero la possibilità di un approdo del pilota tedesco ad uno dei team satellite (l’unico forse disponibile nell’orbita Mercedes) dopo che la McLaren, dall’anno prossimo motorizzata Mercedes, ha chiuso le porte all’arrivo di Vettel con l’ingaggio di Daniel Ricciardo.

Stiamo parlando della Racing Point – futura Aston Martin – creatura in crescita nelle mani del nuovo proprietario Lawrence Stroll, che anche nel 2021 monterà le power unit del costruttore tedesco.

Aston Martin

Il team dell’imprenditore canadese sembrerebbe al momento l’ipotesi più probabile per un futuro in F1 di Vettel, un futuro che lo vedrebbe uomo immagine oltre che pilota, di un team che sta subendo anch’esso una profonda trasformazione.

Circola infatti in queste ore una indiscrezione, che se si rivelasse vera, stravolgerebbe completamente le carte in tavola sul piano degli equilibri sportivi ed economici della F1.

I siti F1-insider.com e Gpblog.com, riferiscono infatti di alcuni “rumors”, che vorrebbero il team Mercedes AMG in vendita (forse per il 2021) da parte della capogruppo Daimler, con particolare riferimento alla crisi economica derivante dall’epidemia di coronavirus ed allo scandalo sul software illegale di alcuni modelli diesel della casa tedesca.

Uno scenario per il quale al momento non ci sono conferme ufficiali ma che, coinvolgendo tutte le sponsorizzazioni e le attività sportive del marchio, includerebbe l’interruzione delle attività Mercedes sia in F1 (esborso economico intorno ai 300 milioni di euro l’anno) che in FE.

Una ipotesi (…o forse qualcosa in più?) suggestiva, che aprirebbe una possibilità per Lawrence Stroll e per la Aston Martin di acquisire, la gestione sportiva del team con sede a Brackley permettendogli così di disporre di materiale di prim’ordine e di risorse umane d’eccellenza (primo fra tutti il socio di Stroll nell’ avventura Aston Martin, Toto Wolff).

Potrebbe essere niente più di un “rumor” al pari di tanti altri, ma spiegherebbe anche tante altre piccole tessere di un mosaico che potrebbe comporsi facilmente. Ad esempio darebbe un senso alle dichiarazioni di qualche tempo fa di Wolff, che dichiarò riferendosi al suo impegno in Mercedes:

Nulla cambierà nel breve periodo, anche se non sarò presente a tutte le gare. Farò la mia parte affinché Lewis Hamilton conquisti il settimo titolo iridato”.

O farebbe capire il perché dell’interessamento del manager tedesco negli investimenti economici (37 milioni di sterline) all’ interno di Aston Martin.

Per assurdo, potremmo addirittura immaginare una situazione simile a quella di Red Bull con un team principale (messo su dalle ceneri della struttura Mercedes) ed un team satellite (la stessa Aston Martin) nel quale far maturare nuove stelle del volante (ad esempio il talentuoso Nikita Mazepin).

E quale miglior testimonial per Wolff e Stroll di un 4 volte campione del mondo (Vettel) accoppiato eventualmente ad un 6 (o 7) volte campione del mondo (Hamilton)?

Il palcoscenico di una F1 dove anche il budget–cap potrebbe favorire la nascita di nuove scuderie, a costi decisamente più bassi di quelli degli anni precedenti, apre ulteriori possibilità per nuovi investimenti da parte di chi conosce bene le dinamiche del Circus.

II ritiro

Chissà… tante supposizioni alla fine potrebbero non sfociare in nulla di particolare, e semplicemente Sebastian nel 2021 all’età di 34 anni, tre figli, quattro mondiali, 6 anni in Ferrari ed un “cospicuo” capitale economico alle spalle potrebbe decidere che confrontarsi con ragazzi di vent’anni è diventato troppo faticoso, anche in vista del cambiamento epocale del 2022.

Un cambiamento che l’ex ragazzo di Heppenheim potrebbe decidere di non voler affrontare, e che dopo un così lungo periodo in famiglia potrebbe non essere più così importante nella sua vita.

Enzo Ferrari diceva sempre che: “Un pilota perde un secondo a ogni figlio che gli nasce” e forse per Sebastian 3 secondi al giro, adesso, sono veramente troppi.