Con la sospensione della F1 dovuta all’epidemia di Covid-19, grandi e piccoli team hanno sofferto l’assenza dalle piste sia sotto il punto di vista economico, che quello tecnico. Ma alcuni forse hanno sofferto più di altri…
Analizzando la situazione degli ultimi due mesi sia gli addetti ai lavori che i fan del “Circus” hanno avuto modo di rendersi conto di quale sia stato l’effetto dello stop forzato alle corse, sulle squadre che partecipano al Mondiale di F1.
In particolare uno dei team di F1 che sembra aver risentito maggiormente del lockdown, è Renault F1 Sport la squadra che, dopo la fortunata avventura mondiale con Red Bull degli anni 2010-2013 ed il ritorno nel 2016 con una propria monoposto, negli ultimi anni ha attraversato le piste senza particolari successi.
Il team francese, infatti dal 2016 ad oggi, pur avendo impostato un ambizioso progetto sportivo, che ha portato negli anni all’ingaggio di piloti di prim’ordine (tra i quali quei Daniel Ricciardo e Carlos Sainz dei quali si parla tanto in questi giorni), ha raccolto risultati addirittura inferiori a quelli dei team ai quali fornisce le power-unit.
Proprio l’abbandono dei team clienti (Toro Rosso e Red Bull prima, McLaren oggi) è uno dei problemi che sta condizionando la permanenza in F1 della “Regié”, che non potendo più contare sul supporto economico delle scuderie esterne, ad oggi si trova a dover considerare possibile l’abbandono della F1.
Lo stesso Team Principal della scuderia francese, Cyril Abiteboul, nelle scorse settimane in un’intervista rilasciata al quotidiano francese L’Équipe ha dichiarato:
«Il rischio di addio della Renault c’è, soprattutto nel caso in cui la F1 non prenda misure drastiche. Non ho apprensione e non posso influenzare l’andamento dei mercati; posso solo collaborare con la FIA e confidare nella migliore risposta possibile da parte di chi governa il nostro sport.”
A tutto questo si aggiungono i problemi derivanti dall’abbandono alla fine del 2020 del pilota di punta della squadra, Daniel Ricciardo in partenza verso la McLaren, che pone nuovi interrogativi sulla futura competitività del team di Enston.
Le disponibilità sul mercato piloti di nomi quali Sebastian Vettel, pur essendo state prese in considerazione dalla Renault, ad oggi sembrerebbero fortemente improbabili se non altro a livello economico (il pilota tedesco ha già rifiutato l’ipotesi di una decurtazione dello stipendio alla Ferrari) aprendo scenari nuovi per la sostituzione di Ricciardo.
Negli ultimi giorni, a questo proposito, si sono infatti rincorse le voci di un imminente ritorno alla guida della vettura francese di uno dei piloti più famosi ed acclamati degli ultimi anni: Fernando Alonso.
Secondo il quotidiano inglese Telegraph, lo spagnolo avrebbe già firmato un pre-contratto con il team francese per
tornare in Formula 1 nel 2021 prendendo il posto di Ricciardo e occupando per la terza volta nella sua carriera l’abitacolo della Renault.
È un’ipotesi particolarmente suggestiva che, almeno in termini di sponsor, porterebbe alla squadra grosse possibilità permettendo anche al giovane francese Esteban Ocon – unico pilota del team francese di F1 sotto contratto – di correre a fianco di un campione consolidato che potrebbe trasferirgli la sua esperienza di gara.
Occorre considerare però che il 29 luglio 2021 il due volte campione del mondo, compirebbe 40 anni e che nell’ ottica di uno sviluppo proiettato alla nuova regolamentazione 2022 della F1, l’età dello spagnolo potrebbe essere un elemento sfavorevole. Non è un segreto infatti che l’attuale Formula 1 sia ormai in mano ai Leclerc ed ai Verstappen, anche in considerazione del notevole cambiamento al quale le vetture e lo stile di guida dei piloti saranno sottoposti, con i cambiamenti regolamentari futuri
Diverso sarebbe il caso di un altro possibile sostituto di Ricciardo, Valtteri Bottas, attualmente alfiere della Mercedes ma in scadenza contrattuale a fine 2020.
In queste ultime ore infatti, contemporaneamente al nome di Alonso, il nome del trentenne finlandese, è stato affiancato alla scuderia francese a seguito della indiscrezione del sito tedesco Motorsport-Total secondo cui un primo colloquio è già avvenuto tra Cyril Abiteboul e il manager di Bottas, Didier Coton.
Il pilota finlandese, pur mantenendo un profilo professionale abbastanza esperto (anche se di certo non paragonabile a quello di Alonso), sarebbe anagraficamente più in linea con le proiezioni del team di Enston permettendo ai suoi tecnici di impostare un progetto a più ampio respiro che possa comprendere anche la sua collaborazione nello sviluppo delle nuove vetture 2022.
Oltre ai nomi già citati una possibilità, per la sostituzione di Ricciardo, potrebbe essere quella offerta da un ex importante della scuderia francese quel Nico Hulkenberg, appiedato alla fine del 2019, dall’arrivo di Esteban Ocon.
Hulkenberg dal punto di vista professionale non sembra voler chiudere alcuna possibilità, ma al tempo stesso sembra non voler accettare una soluzione di ripiego, neanche per tornare in F1: “Molto semplicemente, deve esserci una prospettiva sportiva – ha spiegato in merito ad un suo possibile rientro durante una intervista rilasciata al sito tedesco t-online.de – non avrebbe molto senso per me guidare per una squadra senza reali possibilità” una possibilità che la Renault al momento però sembra non poter assicurare.
Non è da escludere infine l’utilizzo da parte della Renault di alcuni tra i promettenti giovani della sua “Accademy”, in un team che rispetterebbe le linee già intraprese da Ferrari e Red Bull (con Mercedes che osserva attentamente il giovane Russell) che hanno affidato i loro volanti alla F1 “2.0”, quella dei ventenni emergenti e vincenti.
I nomi di Guan Yu Zhou e Christian Lundgaard, entrambi attualmente in F2, sono infatti nei piani della casa francese come ha confermato lo stesso Abiteboul che ha dichiarato:
“Dobbiamo assicurarci che ogni pilota possa offrire il meglio per la squadra e che soddisfiamo le aspettative di tutti. Il piano è di investire molto nell’auto del 2021. Ora le modifiche regolamentari sono slittate al 2022, ma ciò non significa che non cambiamo subito i piani. Abbiamo ancora molto da sviluppare nei prossimi anni per essere pronti per il 2022. Abbiamo una drivers academy nella quale abbiamo investito molto tempo e denaro – ha concluso Abiteboul – l’obiettivo era quello di portare un talento in Formula 1 entro il 2021. Il 2021 è il prossimo anno, quindi anche questa è un’opzione. Dobbiamo ancora vedere se avremo un pilota per poter fare questo”.
L’ultima decisione spetterà a Luca De Meo, nuovo CEO di Renault, che è il personaggio chiave per la sopravvivenza del team Renault in Formula 1, un marchio che ha legato al suo nome alcune tra le pagine più belle di questo sport.