mercoledì, Gennaio 22, 2025

F1 | La strana coppia che ha fatto la storia della Williams

Patrick Head e il chief Designer Newey, si accorsero da subito che il brasiliano mal si adattava alla loro vettura. Profondamente cambiata, i regolamenti portarono a eliminare le sospensioni attive e la macchina non si rivelò tutto competitiva.

All’inizio della stagione Senna trovò in Schumacher e la Benetton un avversario irriducibile, (forse anche un po’ irregolare), che portò l’asso brasiliano a zero punti dopo le due gare. La gara di Imola doveva essere il punto nodale di una stagione che vedeva il brasiliano ancora a secco di punti e, per giunta, messo in discussione dallo stesso team.

La gara di Imola vide la Williams partire in Pole ma un velo di tristezza ammanta il brasiliano: il giorno prima Ratzenberger perse la vita andando a schiantarsi alla curva Villeneuve, e, il giorno della gara – 1 maggio 1994 – Senna voleva vincere anche per quel ragazzo morto senza che nessuno si accorgesse di lui.

 

 

Il resto di quel giorno è storia tristemente nota. Al sesto giro, mentre era in testa, la Williams andò dritta al Tamburello andando a impattare contro il muretto. Ai soccorittori apparve una situazione irreparabile. Senna aveva una ferita alla testa che non lasciava speranze. Il più grande pilota degli anni 80 morì da eroe mentre è in testa a un gran premio che non avrebbe potuto perdere.

 

La morte dell’asso brasiliano portò la Williams a vivere un incubo tra processi e illazioni, ma Frank, fermo sulla plancia di comando, rassicura l’ambiente riuscì a dare forza a tutti per andare avanti.

Mentre la stagione 1995 visse delle imprese di Schumacher e la sua Benetton, la stagione successiva vide la Williams tornare stabilmente nelle posizioni che contano e vincere il titolo con Damon Hill. Pacato come sempre ma anche risoluto, Frank, forte di una macchina invincibile, decide di fare a meno del suo campione del mondo e avvalersi di Frentzen e Villeneuve come coppia per il mondiale 97.

E fu un altro trionfo, l’ultimo, con un pilota poco gradito a Patrick Head, le sue critiche nei confronti del canadese erano spesso aspre sia sul piano personale che su quello della guida, e una macchina che presto si sarebbe trovata orfana del suo progettista Adrian Newey.

Inutile dire che da quel momento la scuderia ha cominciato a scivolare in classifica. Poi l’accordo con la BMW, un sodalizio nato male dove il motorista pensava di potersi imporre sul duo inglese orgogliosi del loro passato e poco consci del loro presente. La stagione migliore col motore BMW fu senz’altro quella del 2003. Montoya spesso riuscì a rintuzzare gli attacchi di Schumacher e solo l’affidabilità e qualche errore di troppo del colombiano non permisero di strappare il titolo alla Ferrari.

A questo punto la scuderia fu a un bivio. Non contentissimo dei piloti e decisamente stufo del partner motoristico, Williams scelse di continuare sulla propria strada arrivando a trovarsi un team tutto da reinventare.

La forza mentale di Frank fu tanta, ma quella fisica stava venendo meno. Avrebbe voluto far entrare i figli nel team ma si rese conto che l’ambiente che li attendeva li avrebbe fagocitati. Aiutato da Patrick riuscì a tenere duro, si accordò con Cosworth, con Toyota e in seguito di nuovo con Renault. Proprio con quest’ultimo partner, nel 2012, ottenne l’ultima rocambolesca vittoria e, ormai stanco, lasciò il suo posto alla figlia.

 

La scuderia che ereditata dalla figlia riuscì a vivere un momento se non di splendore ma almeno di luce. Il motore turbo Mercedes le permise di classificarsi al terzo posto per due stagioni, poi il buio. Scelte sbagliate in tema di piloti e progettazione vettura fece scivolare la scuderia addirittura all’ultimo posto in graduatoria costruttori provocando non pochi malumori soprattutto rivolti alla figlia di Williams, Claire, additata dai più come inadeguata a guidare un’organizzazione cosi’ complessa.

Il resto è storia dei nostri giorni. A far tornare la luce nel team è stato richiamato Patrick Head ma i suoi interventi si vedranno solo quando le macchine riusciranno a scendere in pista dopo l’emergenza pandemica che attualmente viviamo.

Frank Williams è un gigante del motorismo britannico. Con la sua tenacia ha sostituito la Lotus nel cuore dei più ma si è anche caratterizzato da un carattere fermo e ma mai rissoso che lo ha portato a coronarsi del titolo di pari d’Inghilterra.

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