F1 | Ciccarone: “Liberty disposta a pagare pur di correre”

Liberty Media se vuole salvare il salvabile per quel che riguarda la stagione di F1 deve correre per forza di cose, in un modo o nell’altro. Ecco che qui potrebbero entrare in gioco circuiti inizialmente non presenti nel calendario, come Imola ad esempio. Sull’argomento è intervenuto Paolo Ciccarone a Pit-Talk.

| di Alberto Murador

Un mondiale di F1 che in un modo o nell’altro si farà, nonostante l’emergenza legata al coronavirus. L’inizio salvo altre sorprese inizierà a luglio in Austria, con un doppio round, seguito da Silverstone sempre su due GP. Poi resta da capire come proseguirà la stagione europea, dopo la cancellazione del GP di Francia, ed il grosso punto di domanda che riguardano i GP di Spagna, Olanda, Ungheria e Belgio.

Per quel che riguarda il GP d’Italia, non dovrebbero esserci problemi anzi, c’è in ballo il cosiddetto “back to back” Monza-Imola a distanza di un weekend tra i due GP.

In una situazione normale è evidente che la possibilità di un doppio GP in Italia (purtroppo) non sarebbe possibile per motivi economici, ma in questo momento la situazione è totalmente diversa. Il doppio round italiano non è un’utopia, anzi, è qualcosa di fattibile (approfondimento qui: F1 | Sticchi Damiani ci ripensa, ora favorevole a Monza – Imola).

Liberty Media e la F1 in questo momento per limitare i danni il più possibile, hanno il bisogno di correre a tutti i costi, per ottenere la vendita dei diritti alle TV, e quindi avere degli introiti economici. In pratica Liberty pur di correre sarebbe quasi disposta a pagare come ha sottolineato Paolo Ciccarone ai microfoni di Pit-Talk:

In questo momento Liberty Media ha bisogno di correre, perché se corre le gare vengono trasmesse in TV. Le televisioni possono pagare i diritti, quindi automaticamente dare un introito. Pertanto Liberty Media si trova nella condizione che pur di correre invece che prendere dei soldi, sarebbe quasi quasi disposta a pagare. “

Poi Ciccarone ha spiegato come funziona un GP dal punto di vista economico. In pratica Liberty per svolgere una corsa di F1, noleggia ad esclusiva tutto l’impianto del circuito per la durata dell’evento pagando una cifra alle società che gestisce ogni singolo autodromo. Al tempo stesso l’autodromo paga una cifra a Liberty per ospitare il GP di F1. Chiaramente è l’autodromo a sborsare maggiormente per ospitare il GP, mentre Liberty paga una cifra irrisoria in confronto.

L’esempio fatto da Ciccarone (cifre comprese) riguarda il GP di Monza, con Liberty che paga due milioni di euro al circuito brianzolo per la struttura intera con tanto di costo dell’impianto, costo del personale etc. Dall’altro lato gli organizzatori del GP pagano a Liberty venti milioni di euro. Tutto ciò avviene in una situazione normale. Ma in questo caso la posizione di Liberty cambia.

“Quindi in un contesto del genere dovendo Liberty Media correre per forza. Va da se che non prende i venti milioni da Monza, ma affitterebbe l’impianto e pertanto darebbe i soldi per poter utilizzare l’impianto. In un’ottica del genere è chiaro che Imola potrebbe rientrare in gioco prepotente. “

Sarebbe una grande soddisfazione riavere Imola nel calendario mondiale di F1, soprattutto anche per il fascino storico che ha il circuito intitolato ad Enzo e Dino Ferrari. Oltre che per le numerose pagine di storia che ha scritto Imola (nel bene o nel male) in F1. Poi se ad Imola si dovesse correre subito dopo il GP di Monza, la cosa avrebbe ulteriore fascino. E voi sareste pronti per un “back-to-back” tutto Made In Italy?

Alberto Murador