F1 | Alonso: dubbi sul ritorno in Renault

Le potenziali scelte per il futuro di un campionissimo come Fernando Alonso spaziano tra tante categorie, F1 compresa. Ma proprio quest’ultima, forse, non è in cima ai suoi pensieri ed un ritorno – sarebbe il terzo – alla Renault sembra tutt’altro che scontato. 

 

di Francesco Svelto |

 

 

Fernando Alonso, insieme a Sebastian Vettel, è l’altro nome caldo del mercato piloti attuale. Un mercato che è iniziato con colpi pesanti, forse attesi o forse no. Ma se il tedesco sta valutando – come pare – di lasciare la F1 a fine anno (non si sa se per un periodo sabbatico oppure in maniera definitiva), lo spagnolo potrebbe percorrere all’inverso quella strada. Potrebbe perché sappiamo che è una delle possibilità reali che ha, ma non è di certo l’unica. 

A tal proposito vogliamo notificare le parole rilasciate da Alonso nella giornata di ieri che fanno pensare che forse la strada verso il terzo ritorno alla Renault è una ipotesi non proprio in cima ai suoi pensieri: 

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Copyright Toyota Motor Corporation

Voglio concentrarmi su una delle massime categorie di sport motoristici, forse sul ritorno in F1, forse nuovamente sul campionato mondiale Endurance, o all’IndyCar. Ho un’idea in mente ma penso che la prossima sfida che farò sarà ai massimi livelli perché sono sicuro di essere al 100%. Nel 2020 ho voluto prendermela comoda e fare solo la 500 miglia di Indianapolis. È tempo di riposare bene, caricare le batterie e tornare a qualcosa di importante nel 2021; questa era l’idea che avevo e quella è la idea che continuerò a provare di perseguire!”

Da ciò che Alonso ha riportato fin qui sembra che il ritorno in F1 possa essere valutato alla pari insieme agli altri scenari. Ma quello che ha aggiunto poco dopo fa pendere la bilancia verso la categoria americana, che è valutata come più attraente e competitiva:

“In IndyCar ci sono solo due motori, sono molto uniformi e ciò rende la categoria molto spettacolare. Il pilota può davvero aggiungere un valore extra, lavorare sull’assetto spingere sulla guida pura un po’ di più. La categoria in cui il pilota ha la minor influenza è, paradossalmente, la più alta categoria di sport motoristici, ovvero la F1. Tutto è studiato e robotizzato… in F1 hai una squadra dietro di te che ti dice il modo più efficiente per raggiungere la fine della gara, consumare meno carburante, gestire meglio le gomme… tu, come pilota, puoi avere il tuo istinto e guidare come preferisci ma arriverai inevitabilmente all’obiettivo più tardi degli altri. Fare ciò che il team ti raccomanda è il modo perfetto per guidare la macchina e arrivare all’obiettivo il più presto possibile!”.



Ora al di la delle parole dello spagnolo, a parere di chi scrive un eventuale ritorno del grande campione in un team come la Renault che versa in quelle condizioni, può essere controproducente. Per diversi motivi.

Innanzitutto, Alonso vuole vincere! E tornerebbe in F1 solo se valutasse il team in grado di farlo. In barba alla sua età, in barba al tempo che passa e alla tecnologia che avanza a ritmi forti in F1 (sappiamo bene che in semplice anno la F1 è in grado di cambiare tanto, soprattutto dal punto di vista dei piloti, figuriamoci in due come potrebbero essere nel caso di Alonso).

La scelta della Renault sarebbe quindi da considerarsi quantomeno dubbia. Perché il team versa in una condizione tecnico-sportiva da impasse. Perché i vertici della Regie cambieranno nel giro di due mesi – vi sarà Luca de Meo al comando – e non è detto che gli sforzi e la dedizione dei francesi sulla F1 siano i medesimi che sono attualmente (con gli scarsi risultati che tutti conosciamo e che hanno fatto scappare un profilo come Daniel Ricciardo).

Dicevamo degli sforzi e delle volontà della casa madre. Potrebbero rimanere immutati. Potrebbero essere essere inferiori (e quindi relegare la Renault in una potenziale posizione di bassa classifica). Potrebbero del tutto annullarsi, prevedendo quindi una vendita o l’uscita del team dal circus. Chissà.

Fatto sta che Alonso si ritroverebbe con ogni probabilità innanzi ad una strada ancora più in salita rispetto a quella che aveva lasciato a fine 2018 alla McLaren. E in ottica della conquista del suo terzo titolo mondiale – o di qualche risultato di assoluto rilievo sportivo e mediatico – tutto ciò non giocherebbe a suo favore.

 

Francesco Svelto

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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