mercoledì, Febbraio 12, 2025

F1 | Stirling Moss : Il Re della 1000 Miglia

Stirling Moss se ne è andato a 90 anni il giorno di Pasqua. Soprannominato Re senza corona o eterno secondo è ad ogni modo uno dei piloti più forti e iconici di tutti i tempi. Vale la pena ricordare la sua impresa più bella , la 1000 Miglia del 1955.

Stirling Moss a 90 anni ci ha lasciati il giorno di Pasqua. Se ne è andato un pilota eccezionale, un vero racer, uno di quei piloti caratterizzati ed eccitati da una sola cosa . La corsa. Razza alla Gilles Villeneuve per intenderci, gente ( “Piloti che gente” -cit-…) che non sapeva pensare alle alle tattiche di un campionato ma solo a correre. Ora e adesso più forte che si può.

La scorsa corsa è andata come è andata, alla prossima non so se ci sarò. Sono vivo, devo correre adesso” Stirling Moss. -Legend of speed cit.-

Questo ha portato Stirling Moss a gettare al vento molte gare, il suo non sapersi dosare è stato il suo limite ma anche la sua forza. Così si classifica secondo nei mondiali di Formula 1 dal 1955 al 1958 vincendo in carriera 16 GP. Non riuscirà mai a conquistare il titolo mondiale e fu soprannominato il “Re senza corona” o “L’eterno secondo”. Sarà il pilota più vincente a non essersi mai aggiudicato il titolo.

Fu sfortunato protagonista a Le Mans quando era in testa ma Mercedes ritirò le vetture in segno di lutto e rispetto per la peggior tragedia mai avvenuta in automobilismo. Era l’11 giugno del 1955, la Mercedes di Leveg tampono un’altra vettura volando sulla folla. 84 morti e 120 feriti.

Ma è proprio in quell’anno che Stirling Moss compì la sua impresa più straordinaria. Lo scenario è quello della “corsa più bella del mondo”, la “freccia rossa”, la 1000 Miglia. Una gara definita da Moss in questo modo :

“Correre su strade aperte e che non conosci richiede abnegazione totale, una capacità di concentrazione e un impegno psico-fisico che non ho mai riscontrato in nessun’altra competizione automobilistica”

La Mercedes numero 722 di Stirling Moss parti alle 7.22 da Brescia. Cinque minuti dopo partì la Ferrari di Taruffi. Più potente ma meno affidabile superò Moss ma dovette arrendersi a metà gara per problemi al cambio.

Brescia, Verona, Padova, Ferrara, Ravenna, Forlì, Pesaro, Ancona, Pescara, l’Aquila, Rieti, Roma, Viterbo, Siena, Firenze, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Piacenza,Cremona, Mantova, Brescia. Il tutto alla folle media di 157 Km/h in 10 ore 7 minuti e 48 secondi. Un record imbattuto.

Una velocità folle soprattutto se pensiamo alle strade statali di quegli anni, curve , passi, buche, passaggi a livello. La Mercedes 300 slr aveva sotto la carrozzeria la meccanica della futura vettura di F1. A detta di Moss una macchina che:

“era difficile da guidare, pesante, complessa nei cambi di direzione e pessima a frenare. Ma con un motore incredibile. Una macchina che , se domata, dava emozioni e soddisfazioni straordinarie.”

La velocità raggiunta aveva una media paragonabile a quelle delle moderne F1 sul tracciato di Monza. Con questo dato possiamo capire cosa poteva essere la 1000 Milgia. 10 ore di concentrazione totale, vietato sbagliare. L’errore lo si pagava caro. Un burrone, un albero, una casa, il pubblico.

Quella del 1955 rimane l’edizione più veloce della 1000 Miglia, l’impresa più bella di Sir. Stirling Moss.

Che personaggio Moss. Nemmeno festeggiò quella vittoria, si mise subito in auto e guidò fino a Stoccarda per partecipare ad una riunione tecnica. Altri tempi, altri piloti.

Solo un piccolo dubbio, quelle pastigliette consigliategli da Fangio. Cosa mai saranno state? … ma questa è un’altra storia.

Alessandro Francese
Alessandro Francese
Appassionato di sport, motori e Alfa Romeo ho sempre cercato di fare dei miei interessi un lavoro. Dalla tesi su Gianni Brera al mio impegno quotidiano in una concessionaria, almeno in parte, credo di esserci riuscito. Questo però è solo l'inizio! "Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione di vivere." Cit. Ayrton Senna

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