F1 | La nuova generazione di Campioni del Mondo di F1

La nuova generazione di piloti arrivati in F1 porta una ventata di aria fresca, ma soprattutto un nuovo livello di competitività. Presto vedremo in pista almeno cinque probabili campioni del mondo.

di Federico Caruso | @fclittlebastard

In attesa di tornare a vedere sfrecciare le auto di F1 su piste non virtuali, si può fare una piccola analisi di quello che sarà il futuro con la nuova generazione di piloti. Loro saranno i protagonisti che le domeniche di gara ci faranno emozionare.

Parliamo della nuova generazione di piloti di F1 cresciuti all’ombra dei videogame e simulatori, ma che in pista vanno forte come i campioni del mondo di questo sport. Max Verstappen, Charles Leclerc, George Russell, Esteban Ocon, Lando Norris, e in attesa di riscontri più significativi su pista, Alexander Albon e Pierre Gasly, sono i giovani da tenere sott’occhio.

Non si tratta solo di una nuova generazione di piloti per motivi anagrafici, ma anche di un nuovo approccio alle corse, e di nuovi stili di guida. Negli ultimi dieci anni abbiamo visto come le monoposto, non solo di F1, sono cambiate profondamente a livello tecnico.

Questo indubbiamente ha portato ad uno stile di guida diverso. Mentre i piloti già affermati si sono dovuti adattare e cambiare il loro stile di guida a queste novità, i piloti della nuova generazione sono cresciuti combattendo tra loro su queste nuove monoposto. Un vantaggio non da poco. Arrivano infatti nella massima serie, a volte acerbi e spavaldi, ma vanno subito fortissimo.

Basti pensare ai risultati ottenuti da Verstappen ai primi anni di F1 quando ancora non era maggiorenne, oppure a Leclerc l’anno scorso al suo secondo anno di F1 sulla Ferrari. Imprese che in una F1 dove le auto sono protagoniste assolute per il successo di un pilota, di certo fanno ben sperare per future gare emozionanti e spettacolari, incentrate sulle qualità dei piloti.

Max Verstappen per molti sarà più volte iridato. E questo non ci è tanto difficile crederlo. Lo abbiamo visto sin dagli esordi sulla Toro Rosso battersi come un leone in pista, sfoderando sorpassi e azioni degni di un pilota di F1 di altri tempi. Certo è dovuto molto maturare dal suo primo anno di F1. Andava in contro spesso ad incidenti, eseguiva mosse azzardate, rotture e dichiarazioni sopra le righe. Ma forse sono tutte quelle cose che un po’ tutti ci aspettavamo tornassero in F1, quella competizione, anche un po’ guascona, che ai tempi d’oro infiammava i cuori degli appassionati.

Chris Horner team-principal della Red Bull Honda ne è convinto: “In macchina è un leone, mi ricorda Sebastian Vettel agli inizi. Non c’è garanzia, però Max ha le doti per diventare un pluricampione del mondo. E’ il pilota più entusiasmante oggi in F1. Sarà bello assistere alla sfida fra lui, Leclerc e Hamilton nei prossimi anni”.

Nel 2019 Max ha fatto un salto di qualità notevole mostrando una maturità raggiunta al suo quinto anno di F1. Il terzo posto nel mondiale piloti gli è valso il rinnovo contrattuale fino al 2023, segno che in Red Bull credono molto nel suo giovane pilota e sperano di tornare a vincere un mondiale con lui.

Lato Ferrari, lo sappiamo Charles Leclerc è il futuro. L’anno scorso è arrivato come un giovane di talento alla corte di Maranello, dove il re incontrastato era il tedesco Sebastian Vettel. In poche gare però, le gerarchie hanno iniziato a scricchiolare, e addirittura la Ferrari a fine anno ha prolungato il contratto al monegasco fino al 2024, puntando su di lui, come probabile futuro campione del mondo con la rossa. Chi lo conosce dice che ha una forza mentale incredibile.

Anche Jean Alesi che lo osserva sin da quando era alla FDA (Ferrari Driver Academy) ha dichiarato:

Se in futuro Charles avrà una macchina sullo stesso piano di Max, lo vedo favorito rispetto l’olandese. Ha già fatto molto in due stagioni di F1 e credo abbia più margine di progressione, se paragonato a Verstappen che è un giovane vecchio. Non l’abbiamo ancora visto come caposquadra, ma Charles ha saputo confrontarsi subito nel team con un quattro volte iridato. E’ un combattente. Ha commesso qualche errore. Per esempio a Baku, e alla sua età ci può stare. Però in gara, quando c’è da fare la mossa giusta, non sbaglia mai.”


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