F1 | Ipotesi sistema token per sviluppi monoposto 2020 e 2021

Il vecchio sistema di sviluppo a token potrebbe ritornare in F1 per aprire e regolamentare parzialmente gli sviluppi delle monoposto da ora fino alla fine della stagione 2021. 

 

di Francesco Svelto |

 

L’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 sta sconvolgendo un po’ tutti gli aspetti di tutte le cose. Come ben sapete anche il mondo del motorsport sta subendo questa triste frenesia e questi cambiamenti che si stanno prospettando all’orizzonte.

Già il calendario di questa stagione, qualora partisse – come ci auguriamo accada quanto prima perché sarebbe un segnale di ripresa a livello globale – subirà degli stravolgimenti radicali. Si vocifera che una delle ipotesi sia addirittura una specie di super-season in stile WEC, con una stagione che sconfini in due anni solari (link qui: F1 | Jacques Villeneuve propone un calendario stile Le Mans series). Vedremo.

Quello che è stato già appurato, però, a livello regolamentare, è che le grandissimi innovazioni previste per il 2021 sono slittate all’anno successivo (F1 | Le monoposto 2021 slittano al 2022).

Troppi gli investimenti e le implicazioni di una tale mole di novità considerando anche il fatto che nel 2020 probabilmente vedremo ben poche gare (con conseguente passivo di introiti per i team).

Si è deciso quindi di congelare il regolamento tecnico attualmente vigente anche per il 2021, quasi come se fosse una sorta di continuazione di quello attuale, il tutto per limitare i costi. Ci sta.

Ma i team di F1 non saranno fermi nel corso dei mesi che andranno da quando si riprenderanno le attività fino alla fine della stagione agonistica 2021, questo è certo. Per preservare questo “freeze” regolamentare, è stata avanzata una nuova ipotesi di sviluppo a token. Qualcuno ricorderà questo termine in quanto qualche anno fa si usava per limitare la crescita esponenziale degli sviluppi delle power unit.

Il concetto è molto semplice. La federazione assegna un budget (il monte token) che ogni team ha a disposizione. Insieme al budget sarà definito un peso specifico che riguarda lo sviluppo di una qualche componente della vettura. Ogni team, quindi, sceglie come investire i propri gettoni nelle aree che ritengono più opportune. Semplice.

Semplice, appunto, ma necessario. In primis perché era impossibile pensare che i team traslassero semplicemente i progetti dal 2020 al 2021 senza sviluppare alcunché (questa non sarebbe F1).

Poi anche perché qualcuno potrebbe avere la reale necessità di apportare modifiche in qualche zona della vettura.

Pensiamo soprattutto alla McLaren, che dal 2021 abbandonerà i motori Renault per ospitare – nuovamente – le unità Mercedes, andando a riformare un binomio – quello di McLaren-Mercedes, appunto – storico e che ricorda una miriade di successi. Ingombri, disposizioni delle masse radianti, parametri di calore ed energia… Tutti aspetti che renderebbero impossibile al team di Woking il riutilizzo della MCL35 anche nel 2021. Ma questo era solo un esempio.

Se questa proposta dovesse venire poi approvata ufficialmente, potrebbe garantire il congelamento di una larga gamma di aspetti delle vetture per poi aprire gli sviluppi soltanto ad aree specifiche a impatto minore. La variabile ovviamente sarà il rapporto tra il numero di gettoni che si avranno a disposizione e il peso specifico delle componenti. Sarà compito dei team individuare i migliori investimenti da fare compatibilmente anche con il budget-cap da 175 milioni che resta confermato dal 2021. 

 

Francesco Svelto