La Pandemia sta cambiando tutto nel mondo e la Formula 1 non fa certo eccezione. C’è tensione nel Circus e già ce ne era prima dello stop forzato al mondiale. Ora i rapporti stanno diventando ancora più critici e un’esempio è l’attacco tra Ferrari e Mercedes avvenuto negli ultimi giorni.
Binotto parla di decisione da prendere con calma, Zak Brown di tempestività e da qui la diatriba a distanza tra i due con il capo della McLaren che arriva a dire che la F1 potrebbe sopravvivere anche senza la Ferrari.
Ad alimentare una polemica di certo non sopita, arriva a stretto giro l’iniziativa del Consiglio Mondiale della FIA che ratifica l’introduzione di una clausola che modifica la procedura di cambio regolamentare nel corso di una stagione. Non servirà infatti, più l’unanimità di tutti i team anche se, va ricordato, alla Ferrari resta l’arma del diritto di veto per far saltare qualsiasi cambiamento che non la vedrebbe d’accordo.
Al momento ciò che sta facendo discutere i team è l’introduzione o meno del budget cup, del tetto di spesa, posto al momento a 145 milioni di dollari, cifra già valutata come troppo bassa dalla Rossa ma che comunque aveva accettato considerando la situazione mondiale. I vertici di Maranello non sono però d’accordo con un ulteriore taglio a 130 milioni per il 2022 che rischierebbe di obbligare la GeS a dei tagli non da poco sul personale. Da qui è nata la frase, da molti, male interpretata (forse volutamente) che minacciava un’abbandono della Ferrari dalla F1. Non era così e lo abbiamo spiegato nel nostro Pit Streaming del 23 aprile
La Frase di Binotto infatti di “non vorremmo essere messi in una posizione tale da dover essere obbligati a guardare ad altre opzioni per continuare ad esprimere il nostro dna legato al mondo delle corse” non intendeva ciò che molti hanno riportato, ovvero l’addio della Ferrari alla F1, figuriamoci ma l’aprire ad altri scenari di competizione. Questa potrebbe essere una prima soluzione per mantenere alti i livelli occupazionali all’interno della Ferrari ma Binotto ha formulato anche un’ipotesi diversa, quella di trasformare la Formula 1 in un sistema simile alla motoGP con team minori che sarebbero forniti dai team “ufficiali” di buona parte se non di tutta la vettura, lasciando al team cliente la gestione e la preparazione del materiale fornito.
Tutto è ancora in ballo, in una situazione in cui i calendari non sono ancora definiti anche gli scenari tecnico-politico economici in F1 potrebbero cambiare molto velocemente.