F1 | Verso Melbourne: Mercedes, risolti i problemi alla power unit ?

Mercedes si avvicina al primo GP della stagione consapevole della propria forza, ma anche delle proprie fragilità a livello di power unit.

Nei test di Barcellona Mercedes ha volato, si è mostrata la macchina da guerra che ha dominato la stagione 2019 di F1. Oltre a questo però, si è manifestata anche qualche problematica riguardo al motore. Sia il team ufficiale che clienti come Williams hanno avuto delle complicazioni che hanno fatto perdere ore di lavoro alla squadra. È successo anche ad altri team, ma quelle della squadra di Toto Wolff.

Nelle due settimane in pista le problematiche riguardavano il raffreddamento del propulsore, ma in sezioni diverse. Nei primi tre giorni sembrava l’MGU-H quella a soffrire maggiormente le temperature. Ma è anche possibile che il motore subisca surriscaldamenti durante i test, dato che si cerca di capire il limite massimo di resistenza delle componenti in base a quanto sono aperte le prese d’aria. Se il problema invece si manifesta durante la stagione vanno presi dei provvedimenti diversi, anche in base al tempo e i dati a disposizione.

La seconda settimana si sono invece manifestati problemi all’impianto di lubrificazione. Questo inconveniente potrebbe invece essere indice di problemi più grandi, dato che di solito non si risolve in poco tempo. Dato che i motori 2021 saranno gli stessi di oggi, lo sviluppo sta proseguendo in maniera assai veloce.

L’obbiettivo postosi da Mercedes, è quello di tornare ad essere la squadra con il miglior motore in F1. Ad inizio dell’era ibrida il propulsore tedesco era imbattibile, poi dal 2018 in poi Ferrari ha lentamente risalito la china fino ad essere la scuderia con la migliore velocità in rettilineo.

Sembra però che in Mercedes non ci sia alcun allarme nè timore: il motore con cui Hamilton e Bottas inizieranno la stagione è pronto per essere montato sulla W11 e a dare il via alla stagione 2020. Con la speranza che la F1 risenta il meno possibile dell’emergenza coronavirus, che oggi ci costringe ad uscire di casa il meno possibile.