F1 | Red Bull contro Mercedes su conformità tecnica

La Red Bull avrebbe senz’altro voluto correre il weekend scorso a Melbourne. Il team anglo-austriaco avrebbe forse lottato per la vittoria in Australia contro la Mercedes. La RB16 ha dimostrato d’altronde di essere una monoposto molto competitiva nel corso dei test invernali. Sull’argomento è intervenuto Matteo Bobbi ai microfoni di Pit-Talk.

| di Alberto Murador

Il GP d’Australia come tutti sappiamo non si è disputato lo scorso weekend in quel di Melbourne, per ovvi motivi di salute e sicurezza legati al coronavirus. Davvero un peccato, perché c’erano tutti i pretesti per un weekend molto interessante e combattuto tra i vari team. Soprattutto c’era molta curiosità nel vedere la lotta al vertice tra i top-team, Mercedes, Red Bull e Ferrari.

Proprio i due team con sede in Inghilterra hanno spinto molto perché la corsa australiana si disputasse, con Mercedes e Red Bull entrambe sicure nella competitività delle loro monoposto. La Ferrari invece avrebbe giocato con molta probabilità in difesa. Il tutto basato su quanto emerso nella sei giorni di test sul circuito del Montmelò naturalmente.

Ma dopo una chiamata di Kallenius a Wolff, anche la Mercedes ha fatto marcia indietro a quanto sembra, lasciando la sola Red Bull (tra i top team) nel voler continuare a correre a Melbourne.

All’interno della scuderia di Mateschitz c’è stato davvero tanto rammarico per non aver corso il GP d’Australia, sottolineato più volte anche da Helmut Marko. Evidentemente in casa Red Bull c’era davvero la consapevolezza di potersela giocare ad armi pari con la Mercedes.

E’ palese che lo stato di forma delle varie scuderie ha influito tanto su chi si è espresso a favore o meno sulla disputa della corsa australiana. Sull’argomento è intervenuto ai microfoni di Pit-Talk Matteo Bobbi. Il pilota nativo di Milano ha parlato di come abbia pesato molto lo status di forma dei vari team di F1 riguardo la decisione di correre o meno il GP.

 

” Non è un caso che i team più in forma erano quelli che volevano correre. La Red Bull, la Mercedes, la Racing Point, la AlphaTauri. Tutti i team che avevano dimostrato durante l’inverno di avere una certa solidità e velocità. Dall’altra parte c’era la Ferrari che aveva dimostrato qualche lacuna, e tutti gli altri. “

Poi è ovvio che alla fine il buonsenso ha prevalso, nonostante sia risaputo cosa comporta la cancellazione di un GP di F1 in termini economici.

Non solo per Liberty, ma per tutto l’indotto. Senz’altro l’argomento di interesse principale del weekend di Melbourne sarebbe stato lo scontro Red Bull vs Mercedes. Già nella giornata del giovedì il team di Milton Keynes aveva chiesto un chiarimento alla FIA riguardo la regolarità della sospensione posteriore sulla W11, dichiarata poi illegale dalla Federazione stessa.

Poi sempre la Red Bull aveva promesso che all’inizio delle prime prove libere a Melbourne, avrebbe esposto i suoi dubbi sempre alla FIA riguardo il DAS della Mercedes. Insomma una sfida tra Red Bull e Mercedes anche fuori dalla pista come sottolineato da Bobbi:

” Red Bull che avrebbe alzato la mano in maniera formale nel momento in cui partivano le prove libere, e Mercedes avesse utilizzato il DAS. Per cui i toni si erano già alzati, dove c’era Red Bull chiaramente contro Mercedes dal punto di vista tecnico. Ed è un peccato perché ci ha tolto anche questo. Sarebbe stato bello vedere a livello politico dove si sarebbe arrivati. “

Poi, sui valori in campo a valle dei test di Montmelò:

” Se mi devo basare su quello che ho visto a Barcellona, ti direi sicuramente Mercedes, Red Bull, Ferrari e Racing Point. Con la Racing Point non lontana dalla Ferrari. ” 

Purtroppo a tutto ciò non ci sarà mai una risposta in merito. Per avere le prime risposte dalla pista riguardo i valori di forza dei team si dovrà attendere il nuovo inizio del mondiale di F1. Indiscrezioni parlando che il circus partirà da giugno a Baku, quelli più fiduciosi credono che lo start del mondiale sarà dato a Monaco. Sarà dura resistere così tante settimane senza la F1, ma d’altronde non può essere altrimenti.

Alberto Murador