F1 | Ecclestone sta con i sette team opposti alla Ferrari

L’ex patron della F1 Bernie Ecclestone si schiera con i 7 team non motorizzati Ferrari. “Se erano puliti perché hanno chiuso un accordo? Sembra una confessione”.

Tra sette giorni inizia a Melbourne il Campionato del Mondo 2020, una nuova stagione, ma le polemiche relative alla power-unit Ferrari 2019 sono ben lontane dall’essere placate. Polemiche che siamo certi renderanno ancora più piccante questo avvio di stagione.

Bernie Ecclestone non ci va giù leggero. Secondo lui se la Ferrari fosse stata regolare non sarebbe stato necessario usufruire della clausola di riservatezza richiesta proprio da Ferrari alla FIA a riguardo dell’accordo segreto che regola i dettagli della questione motore.

I team, dopo la lettera congiunta firmata con Mercedes, pretendono chiarezza. Secondo Ecclestone addirittura dovrebbero rivolgersi alla giustizia ordinaria.

“I team devono far causa alla FIA” hanno diritto a milioni di dollari nel caso ottenessero ragione.

La situazione è complicata e tesa. A Melbourne mancano pochi giorni e tutto questo aumenta di molto la tensione tra le squadre incendiando di fatto l’avvio di stagione.

Da una parte la Ferrari stizzita ha detto che non si metterebbe mai a “rubare” per arrivare seconda, mettendo così in chiaro la leadership sportiva di Mercedes.

Dall’altra parte i rivali lamentano una gravissima mancanza di trasparenza a tutela di una squadra sola la quale non è al 100% chiaro se fosse o meno regolare. Secondo Ecclestone no. La clausola di riservatezza suona appunto come una confessione indiretta di colpevolezza.

Detto ciò sotto scacco ci va la FIA. Una situazione del genere non fa che farle perdere autorevolezza. Se da una parte la Ferrari usa il suo potere politico per tutelare i propri interessi ( e fa bene a farlo) dall’altra la FIA non è in grado di definire regolare o meno un concorrente del campionato mondiale.

Un precedente grave!

Ecclestone non risparmia una frecciatina anche all’attuale assetto della F1.

“Ci sono sempre stati degli incendi che ho dovuto spegnere come un pompiere. Ai miei tempi tuttavia era sempre possibile trovare un punto d’incontro tra i team, la FIA e me. Ma ora è troppo tardi”

Tra un anno cambia tutto, sarà la soluzione?