Formula E | Le nuove #Gen2EVO, punti di contatto con la F1

Formula E, #Gen2EVO

Le nuove #Gen2EVO di Formula E rappresentano un ulteriore step verso il futuro della categoria. Forme bellissime che ricordano tanto la F1 e i suoi nuovi concetti. E siamo sicuri che le due categorie non si fonderanno mai? 

di Francesco Svelto |

Belle, accattivanti. Con linee aggressive e dallo stile “corsaiolo”. Si fa fatica, davvero, a trovare difetti nell’estetica delle nuove #Gen2EVO, le monoposto di Formula E di manifattura Dallara – ricordiamolo! – che vedranno la pista dalla prossima stagione 2020-2021.

A dirla tutta, ne è stata fatta di strada dalla prima stagione, quando delle vetture totalmente sperimentali ed – tanto per restare in tema – esteticamente discutibili, iniziavano a solcare le strade delle svariate location di grandi città del mondo per promuovere la nuova filosofia green perseguita dal motorsport di tutto il mondo.

Era nata per diventare uno dei campionati di punta della FIA anche se molti suoi concetti erano totalmente estranei agli addetti ai lavori e agli appassionati di motori di tutto il mondo.

Concetti quali l’assenza totale di un motore endotermico, il cambio di vettura (!) a gara in corso, l’utilizzo di coperture relativamente strette e derivate da quelle che usiamo quotidianamente sulle nostre macchine per andare al lavoro o in gita al lago. Il tutto condito da location che definire “esotiche” è un eufemismo.

Era nata cosi la Formula E. Ma ne è passata di acqua sotto i ponti e la categoria e la sua tecnica si stanno sforzando per tendere sempre più all’essenza delle corse. Innanzitutto dalla prossima stagione il campionato sarà riconosciuto come “mondiale” FIA, ovvero proprio come la F1 e il WEC. Sia chiaro, forse per i “puristi” non sarà questo che porterà a farsi piacere questa categoria. Forse nulla servirà allo scopo. Ma – e qui torniamo al discorso originale – la nuove linee di queste vetture non passano inosservate davvero.

Un design figlio del tempo che stiamo vivendo, un concetto di utilizzo dell’energia moderno che – certamente – dovrà essere affinato con gli anni che passano ma che rappresenta già un ottimo standard oggi. Stupendo il retrotreno, con la shark-fin che va verso un’aletta non pronunciata ma aiutata da un super-diffusore nella parte bassa. Questo permetterà di avere un deciso incremento del grip meccanico soprattutto al posteriore.

Insomma, linee che si avvicinano alla F1, specie se guardiamo ai rendering delle forme delle monoposto del prossimo anno. E se consideriamo che la F1 – soprattutto per quanto concerne la parte motoristica – si sta avvicinando a sua volta ai concetti proprietari della F.E, sarebbe cosi azzardato dire che, si, un giorno queste due categorie possano arrivare al definitivo avvicinamento e quindi alla fusione?

Chissà. A parere di chi scrive si, succederà. Per chi comanda, no. Sarebbe uno smacco troppo grosso per gli #OldSchool della F1. Però la tendenza sembra proprio quella e ci stanno portando piano piano, inevitabilmente, verso quella direzione.

Certamente però è troppo presto per dirlo ma per il bene del motorsport e per buona pace di giovani e “meno giovani” sarebbe cosa buona che la F1 resti la massima espressione della tecnologia e della prestazione applicata ad una monoposto e che la F.E rappresenti l’occhio del mondo sportivo verso il futuro. Due entità ben distinte, entrambe ricche di contenuti, entrambe con dei motivi per essere seguite ed amate.

Francesco Svelto