SF1000, questo il nome della nuova nata in casa Ferrari. Vediamo nel dettaglio che novità porta con se e con quali armi si prepara ad affrontare il nuovo mondiale di Formula 1 del 2020.
di Antonio Granato
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Avevamo anticipato, grazie agli ospiti che hanno partecipato a Pit Talk nelle settimane precedenti che la nuova monoposto non avrebbe di certo sorpreso e per certi aspetti avrebbe potuto anche deludere, https://www.f1sport.it/2020/02/f1-nugnes-la-ferrari-2020-ci-deludera-alla-presentazione-sara-molto-simile-alla-sf90/
A prima vista, infatti, la SF1000 pare molto simile alla SF90 della scorsa stagione ma è pur vero la che vettura del 2019 non era di certo una macchina da buttare e che per alcuni tratti del campionato passato era anche sembrata più competitiva, o alla pari, con la Mercedes. Natural quindi che non vi fossero stravolgimenti progettuali ma aggiornamenti di alcune aeree ed un grosso lavoro sotto la scocca. Puntando però la lente d’ingrandimento si notano come in realtà anche questa ultima nata porti con se delle novità non trascurabili, vediamole.
Partiamo dall’ala anteriore. Rimane fedele al concetto outwash visto nel 2019, segno che anche quest’anno si punterà ad un drag limitato seppur non estremo come l’anno precedente. Ala che sicuramente sarà rivista e modificata già durante i prossimi test invernali e che certamente non sarà quella vista a prendere parte al primo GP dell’anno.
Scorrendo la vettura si nota come si siano mantenuti il “diffusore” anteriore sotto il muso della vettura ed il S-duct nelle linee e forme del tutto simile a quelle già presenti sulla SF90. Aumentati i turning vane laterali e aggiunti, poco dietro, due boomerang orizzontali molto ampi che si uniscono agli elementi verticali più esterni al lato delle bocche radiatori. Si rende quindi più complessa e ricca di elementi aerodinamici una zona che lo scorso anno era meno elaborata. Segno questo che si vuole ricavare carico, a costo, di qualche punto di drag. Si abbandona quindi la filosofia votata un pò troppo all’efficienza aerodinamica a tutti i costi e si cerca di ottenere carico utilizzando qualche elemento in più.
Rivisti anche gli elementi aerodinamici intorno alle bocche dei radiatori. Introdotti dei grossi deviatori di flusso orizzontali sotto la bocca delle pance allo scopo di dirigere e guidare maggiormente i flussi lungo la parte bassa del profilo delle pance. SI è poi diviso in due elementi il profilo a ponte presente nel 2019 e si è allargato e arrotondato la sezione frontale della bocca d’ingresso d’aria per i radiatori.
Le pance appaiono anche queste riviste con una riduzione ed uno schiacciamento dell’ingombro nella parte alta a dimostrazione che molto si è fatto internamente alla vettura con interventi ai radiatori e alle altre componenti legate al motore.
Non sono mancati poi anche alcuni dettagli minori come l’introduzione delle “corna” viste in passato anche sulla McLaren ai lati dell’airscope e di profili rivisti introno ai due specchietti.
Molte indiscrezioni parlano anche di un grosso lavoro svolto al cambio e al motore, quest’ultimo rivisto in modo importante.
Una SF1000 ancora molto diversa da quella che come abbiamo detto vedremo a Melbourne anche a causa forse di un lavoro extra non previsto dopo i primi riscontri ai banchi di simulazione e in galleria del vento https://www.f1sport.it/2020/02/f1-extra-lavoro-per-ferrari/
In conclusione rassicura veder finalmente una monoposto più complessa nella veste aerodinamica, che non abbandona del tutto i concetti utilizzati lo scorso anno ma che almeno li corregge nella direzione sperata. Tutto certo poi andrà confrontato con i passi in avanti fatti anche dalla concorrenza ma per quello bisognerà aspettare i primi riscontri cronometrici e quindi qualche settimana ancora.