F1 | Coronavirus: A rischio non solo l’Australia

I disagi dovuti al Coronavirus riguardano anche la Formula 1. Molti degli stati che ospiteranno i GP stanno utilizzando misure forti. E’ a rischio più di un GP. Alcuni ipotizzano che si potrebbe dall’Olanda addirittura il 3 maggio.

Se ne parla in maniera ossessiva del Coronavirus. Se i casi più gravi sono circoscritti a persone anziane e già debilitate è altrettanto vero che tutte le nazioni stanno facendo il massimo per contenere il propagarsi del virus.

In tutto ciò anche il mondo dello sport subisce grosse ripercussioni. Figuriamoci la Formula 1 che muove un piccolo esercito di persone in giro per il mondo. Come purtroppo sappiamo l’Italia è il secondo paese con il più alto numero di contagiati e in Formula 1 gli italiani sono molti. Con Ferrari, Alfa Tauri (ex Toro Rosso di Faenza), Alfa Romeo, Brand come Pirelli e Brembo gli italiani sono più di 400.

Vettel Ferrari

Se il GP di Cina è già stato rinviato , probabilmente non verrà disputato, sono a forte rischio quelli di Australia, Vietnam, Bahrein. Questi paesi studiano misure attive e forti per contrastare il rischio di propagazione dei contagi come la chiusura delle frontiere.

A Barcellona si sta spandendo la voce di una possibile “quarantena” degli addetti ai lavori prima della partenza per l’Australia. Ipotesi estrema e che ad ogni modo non garantirebbe la sicurezza di essere accolti a Melbourne.

Le notizie si rincorrono ed e tutto in continuo aggiornamento.

C’è l’ipotesi, vista la situazione , di un possibile via della stagione iridata addirittura a partire da GP d’Olanda il 3 maggio.

Oggi ci sarà la riunione del comitato di crisi. Tutti team attendono istruzioni dalla Federazione che è in costante contatto con i governi dei paesi che dovranno ospitare i GP. Anche nel Paddock spuntano misure anticontagio. Punti di disinfettazione per le mani, grosse limitazioni al contatto col pubblico.

Certamente la situazione è critica. Vi sono contratti in essere per gare da disputare con in ballo enormi cifre di denaro. Su tutto conta la salute, il rischio di un campionato a 18 gare non è così impossibile da pensare.

Imola e Mugello si sono candidate. Certo che non correre per un emergenza sanitaria in paesi lontani non avrebbe senso se poi , data la situazione odierna, si corresse in Italia. Per questo queste candidature al momento appaiono poco plausibili.