Come sempre in questo periodo si susseguono le indiscrezioni sulla nuova Ferrari che prenderà parte al prossimo campionato del mondo di Formula 1. Molto, inutile dirlo, sarà deciso, anche quest’anno, dalle prestazioni del motore, elemento che in questa attuale Formula 1 risulta ancora di fondamentale importanza. La disponibilità di più CV rende il lavoro facile, in modo indiretto, anche agli aerodinamici.
di Antonio Granato
Da sempre in Formula 1 le soluzioni aerodinamiche che generano più carico inevitabilmente devono pagare anche una quota penalizzante di drag. La sfida è sempre stata lì, trovare soluzioni che generino carico ma pagando il meno possibile in termini di resistenza all’avanzamento. Un motore che mette a disposizione una buona “cavalleria” di fatto permette qualche libertà ai tecnici che possono permettersi di esporsi ad un drag più alto – compensato dalla potenza del motore sul rettilineo – e ottenere quindi kg di spinta verticali poi preziosi negli altri punti del tracciato.

La Ferrari del 2019, come abbiamo già, molte volte raccontato, si è forse però sbilanciata troppo nella ricerca della prestazione motoristica, non seguendo questa, di pari passo, sul piano aerodinamico. La nuova rossa del 2020 deve recuperare questo gap, non tralasciando certamente l’aspetto telaistico e affidabilistico della vettura. Sarà un cammino in salita e sotto alcuni aspetti si compieranno forse anche dei passi indietro. Molto probabile che non vedremo più le punte velocistiche espresse dalla SF90 ma una vettura più carica con soluzioni ispirate, da quanto abbiamo saputo più alla Red Bull (dotata anche lei di alto angolo rake e più simile alla SF90) che alla Mercedes. Non a caso la Red Bull, costretta sempre a scaricare la sua vettura non avendo sufficienti CV, non appena ha ricevuto dalla Honda più potenza è riuscita a sfruttare la sua aerodinamica e risalire velocemente la classifica.
Si lavorerà molto, come abbiamo raccontato qui, https://www.f1sport.it/2019/12/f1-come-sara-la-nuova-ferrari-del-2020-scopriamo-la-sf20/ intorno alle pance della vettura e sullo scorrimento dei flussi laterali fino al posteriore. Verranno installate soluzioni ed appendici più elaborate e complesse che dovrebbero garantire più carico e, come detto, pagare però un poco di più in termini di drag.
Sarà comunque una Ferrari 2020 (dal nome SF20 da quanto sembra) evoluzione della SF90 da cui, per quanto si dica, non ci si allontanerà troppo nell’ambito di altre aeree tecniche e che vuole mantenere invariate alcune caratteristiche che hanno facilitato la guida di Leclerc... con buona pace di Vettel.