Successo per l’evento organizzato da SCF Alessandria a Pecetto di Valenza. Ospite d’onore Arturo Merzario, memoria vivente di una Formula 1 epica e genuina lontana dall’omologazione odierna di uomini e macchine.
E’ stato un successo l’evento organizzato da SFC Alessandria dove grazie al lavoro Presidente Franco Giuliani, aiutato dai soci e al prezioso contributo di Sergio Cassano , Fondatore di Ferrari Club Italia, è arrivato sul palco per raccontarsi Arturo Merzario.
Nato a Civenna, classe ’43, Arturo Merzario ha attraversato la vera “golden era” dell’automobilismo sportivo. Dalla Formula 1 alle sport prototipi, all’avventura come costruttore, non c’è un’area rimasta inesplorata dal pilota lombardo.
Di famiglia benestante già da ragazzo mostra l’esuberanza del suo carattere “Mi lanciavo per le discese che c’erano dietro casa mia. Prima con delle tavole, poi col mio motorino. A 10 avevo la fortuna di averne già uno. Allora si poteva. Poi da più grandino mi divertivo a sfidare le moto della polizia. In discesa, loro avevano grossa cilindrata. Si scommetteva un bicchiere di spuma”.
Un carattere esuberante e un po’ sopra le righe mai maleducato
“Ero pilota Abarth, giovane. 23 anni. Mi chiamarono dicendo che c’era una telefonata per me. Raggiunssi il telefono e mi passarono l’interlocutore. Buonasera Merzario. Sono il Commendator Ferrari quando viene a trovarmi a colazione? Pensai ad uno scherzo, risposi …- e io invece sono Arturo-. Solo 5 mesi dopo, dopo una gara ad Imola venni avvicinato da un segretario personale di Ferrari e decisi di andarlo a trovare”.
Aneddoti incredibili e divertenti, storia dell’automobilismo vissuta in prima persona. Rapporti con nomi straordinari danno la dimensione della caratura di Merzario. Karl Abarth, Enzo Ferrari, l’Ing. Chiti, Frank Williams tra i giganti dell’Auto. Vaccarella, Andretti, Ickx, Stewart, Lauda invece sono solo alcuni dei piloti con qui ha lottato in pista un periodo frenetico di evoluzioni e novità a cavallo tra un’era pioneristica e la F1 moderna.
Non solo F1 ma anche prototipi dove con Ferrari e Alfa Romeo sono arrivati i mondiali Marche.
“Allora il prestigio delle corse e le risorse delle case erano tutte investite nelle corse di durata. Il mondiale marche dava fama e gloria prima alle case e poi ai piloti. Fu poi Ecclestone l’artefice del passaggio di testimone in termini di prestigio e valore dai prototipi alla Formula 1”
Un personaggio straordinario, gentile, deciso. Un carattere mai domo, una personalità straripante.
“Il mio casco portava il Cavallino. Ma era un po’ diverso. Aveva le briglie e la coda rivolta verso il basso perché la Ferrari io l’avevo domata”
“Non una mancanza di rispetto anzi, anche se un po’ al Commedator Ferrari giravano le scatole”.
Ospiti della giornata anche il Meccanico Ferrari Marco Barocco e Miss Piemonte Chiara Savino.