F1 | Ricciardo, una scelta obbligata della Renault

Il 2019 di Daniel Ricciardo non è andato come si sperava, complice anche la scarsa competitività della monoposto. A distanza di un anno si può, forse, dire che non è stata una scelta azzeccata, ma per certi versi, obbligata.

La stagione di Daniel Ricciardo si è conclusa al di sotto della aspettative e al di sotto dei risultati a cui ci ha abituato l’australiano.

Ricciardo nel suo primo anno in Renault, si è dovuto interfacciare con una realtà a cui non era abituato, avendo sempre una monoposto top.

Le premesse date dalla Renault erano ben altre all’inizio della stagione e i risultati portati nel corso dell’anno sono stati disastrosi.

Probabilmente Daniel sapeva a cosa andava incontro, detto francamente, non era possibile vedere nel giro di un anno solare una Renault capace di raggiungere il livello del suo precedente team.

Quindi dopo un anno così in ombra, nonostante la qualità mostrata in pista dall’australiano, ci si chiede se la sua scelta sia stata una scelta gratificante.

“Sapevamo di non essere da top 5 in ogni gara, ma quando ci siamo ritrovati a lottare per il 14esimo posto, pensavamo di essere finiti.”

Recentemente Ricciardo così ha espresso la sua frustrazione nel vedere i suoi sforzi non ripagati.

Nonostante ciò non ha mai pensato in alcun modo di mollare la squadra nei momenti di difficoltà.

Non è bello vedere uno dei migliori 5 piloti del circus doversi sudare un posto in top 10 e a volte in top 5.

C’è da dire che probabilmente la sua, è stata una scelta obbligata, forzata.

La situazione nel 2018 in Red Bull era evidente, non davano più spazio a Ricciardo, per concentrarsi esclusivamente su Verstappen.

Penso si sia assistito a ciò che nessuno vorrebbe mai vedere in F1.

Ricciardo aveva finito il suo tempo in Red Bull, gli “tagliavano le gambe” e gli impedivano di esprimersi al suo massimo potenziale.

Il perché probabilmente è nato dal fatto che l’australiano potesse mettere in ombra la star della squadra, Max Verstappen, nonostante ciò, con la squadra contro, è riuscito a mettere i piedi in testa all’olandese.

Inutile parlare di scelte sbagliate, in Red Bull Ricciardo era condannato.

Spalle al muro, la soluzione migliore sarebbe stata fuggire prima di vedere la propria carriera al servizio dell’olandese.

Una scelta frutto di un trattamento che un pilota del suo livello (ma vale per chiunque) non dovrebbe meritare, che rischia di togliere qualsiasi stimolo a chi vuole dare il 100% in pista, ma si trova penalizzato a causa del suo team.

Ricciardo ha ancora tanto da dare alla F1, così come, si spera, la Renault, che ha navigato in alto mare nel corso del 2019, ma sicuramente avrà modo di giocarsi le sue carte nei prossimi due anni.

“Siamo sulla strada giusta per conquistare qualche podio l’anno prossimo”

Ci auguriamo tutti che sia la verità, che per il 2020 sia la Renault ad essere all’altezza di Ricciardo e non il contrario.

In questo momento la F1 ha bisogno di piloti come Daniel, in grado di accendere una gara e magari, permettere a Ricciardo di togliersi qualche sasso dalla scarpa nei confronti della sua ex squadra.

Giuseppe Piccininni
Giuseppe Piccininni
Graduated Computer Science student. Articolist for F1sport.it, FIA Accredited. Twitter: @MasterOfPeppe

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