La Ferrari in questa stagione non ha mai avuto una vettura all’altezza per poter competere per il mondiale. Oltre a questo, anche la convivenza tra Vettel e Leclerc non ha di certo aiutato il team di Maranello. A tale proposito, è intervenuto Mario Donnini ai microfoni di Pit-Talk.
La Ferrari anche nella stagione appena conclusa ha pagato dazio alla Mercedes in termini di competitività. I test invernali di Barcellona avevano “conferito” ai tanti tifosi l’illusione che il 2019 sarebbe stato l’anno buono. Invece no, già dalla prima sessione di prove libere a Melbourne è giunto quel brutto presentimento che lasciava intendere che anche nel 2019 avrebbe vinto la Mercedes. E così è stato purtroppo. Come detto da Mattia Binotto recentemente, lo si era capito già da subito che la Ferrari non aveva una monoposto da mondiale.
Però tra tanti lati negativi, ci sono stati anche lati positivi in casa Ferrari. Le tre vittorie conquistate (due di Leclerc, una di Vettel) e le numerose pole position. In alcuni circuiti la SF90 andava forte, ma per vincere il mondiale bisogna andar forte in tutte le piste.
Forse a Maranello non sono semplicemente riusciti a far funzionare tutto l’insieme all’interno della monoposto, ma anche nel team. Ma in F1 si sa che con i se e con i ma non si va da nessuna parte. ” Vinceremo l’anno prossimo” la frase spesso usata dall’ex Presidente della rossa Montezemolo quando le cose non andavano bene.
Però in un team come quello della Ferrari non si può di certo ragionare in questa maniera. Ma rimboccarsi le maniche ed imparare dagli errori, sia quelli tecnici, che quelli umani. Risolvere questi problemi se si vuole davvero competere per il mondiale nel 2020. Problemi sottolineati da Mario Donnini, con quest’ultimo che è intervenuto ai microfoni di Pit-Talk. Il giornalista di Autosprint ha evidenziato i problemi che hanno afflitto la Ferrari nel corso di questa stagione:
” Il problema vero è che la Ferrari non fa macchine da mondiale. Questo è la madre di tutti i problemi. Poi quest’anno loro sono rimasti male perchè non pensavano che gli scoppiasse dentro la bomba Leclerc. Perchè si capiva e si sapeva che sarebbe andato bene, ma non talmente bene da umiliare il capo squadra. La Ferrari, Binotto, il muretto, l’establishment rosso è stato un pochino positivamente destabilizzato da questo equilibrio che improvvisamente è mutato. “
Donnini fa riferimento al fatto che Leclerc nel corso della stagione è riuscito a surclassare il più blasonato team-mate Vettel in diverse occasioni. E la Ferrari a questo probabilmente non era affatto preparata psicologicamente. A Maranello hanno sottovalutato il talento di Leclerc verrebbe da dire. O forse sopravvalutato Vettel se preferite. Ad ogni modo dopo la debacle brasiliana, in casa Ferrari sembra esserci stato un chiarimento definitivo tra Vettel, Leclerc e Binotto.
Non solo per il presente, ma soprattutto in ottica futura. Nella prossima stagione qualora la Ferrari dovesse avere una monoposto davvero competitiva, Leclerc e Vettel dovranno lasciare da parte in maniera definitiva le loro divergenze, mettendosi a completo servizio della squadra. Perchè la Ferrari non è solo una squadra di F1, ma un’istituzione che tutti devono rispettare. A cominciare proprio dai piloti.
Alberto Murador