Ormai archiviato il campionato F1 2019, e ormai assegnati tutti i premi della categoria. Manca solo un premio virtuale, quello per il campione del mondo distruttori 2019.
di Federico Caruso | @fclittlebastard
Quest’anno come tutti gli anni i team di F1, oltre a fare i conti con le prestazioni dei propri piloti e auto in pista, mettono in bolletta le spese dei danni che hanno portato un segno negativo sul budget, causando non pochi problemi a chi gestisce il budget.
Analizzando la tabella degli incidenti accaduti quest’anno, possiamo notare come molti dei piloti più costanti, sono stati anche quei piloti che hanno causato più “perdite” ai propri team per la sostituzione delle parti della proprio monoposto.
Enzo Ferrari era famoso per le frasi “Mi raccomando non rompere la macchina, trattala bene”, ma faranno altrettanta attenzione i proprietari dei team di oggi?
La tabella proposta suddivide la monoposto in 14 categorie con il relativo costo delle parti. I prezzi sono stati calcolati da informazioni prese da internet, quindi potrebbero non essere accurate, ma ci danno sicuramente un’idea della differenza di valore tra le varie parti delle monoposto .Il calcolo complessivo dei costi per singolo pilota è stato effettuato prendendo in considerazione tutte le tappe del mondiale, più le giornate dei test. Va precisato che per ogni voce del calendario è incluso il venerdì di prove libere, il sabato delle qualifiche, e la domenica di gara. Inoltre non viene preso in considerazione la sostituzione del motore, ma solo se questo è stato sostituito dopo un incidente.
Come si può notare il componente più costoso è il motore con i suoi otto milioni di dollari. Se ne deduce che il costo è così elevato perché viene calcolato mettendo insieme le parti del motore termico e quello ibrido.
Per quanto riguarda i team, quello che ha dovuto affrontare più spese di riparazione è stata la Williams, con a seguire a pochissima distanza la Mercedes.
Per quanto riguarda i piloti, il Campionato Distruttori del 2019, è andato al rookie dell’anno, Alexander Albon.
Da notare come i migliori in assoluto, quindi arrivati ultimi, sono stati la McLaren, ed i suoi due piloti, con Sainz, leggermente meglio di Norris. Segue a poca distanza la Renault. Dei tre top team, invece, la Ferrari è quella che si è comportata meglio, con Vettel leggermente meglio di Leclerc.
Forse quest’anno non è stato un problema il pacchetto piloti, quanto più la gestione da parte della scuderia Ferrari, come spesso abbiamo detto.
Dal lato circuiti, quelli con più spese sono stati quelli cittadini, come facilmente prevedibile. Le strade strette e le quasi inesistenti vie di fuga, puniscono i piloti al minimo errore. In testa su tutti Baku. Mentre quello con meno incidenti, è stato quello che è il più noioso, ovvero il Paul Ricard.
Analizzando i costi che i team affrontano, e analizzando le spese in totale, è facile asserire che se prima pensavamo che la F1 fosse uno sport per pochi, in questo modo possiamo dire che è per davvero pochissimi. La somma delle spese, solo per la sostituzione dei pezzi delle autovetture, ammonta ad un totale di circa 42 milioni di dollari. Costi, sicuramente non per tutti.
Un campionato dei distruttori F1 2019 davvero “costoso”. Il 2021, con la limitazione del tetto del budget, sarà possibile per i team affrontare un campionato del mondo, calcolando che ci saranno anche più GP da disputare?
Si ringrazia l’utente /basspro24chevy di Reddit per il materiale messo a disposizione.