Alexander Albon è la più lieta sorpresa del mondiale di F1 2019. Premiato come rookie dell’anno al galà della Fia, il giovane pilota thailandese è stato in grado di passare, con ottimi risultati, dalla F2, al vertice della F1 con Red Bull nel giro di un anno.
Andando con ordine, Alex viene annunciato a fine 2018 dalla Toro Rosso come pilota titolare per la stagione 2019 in sostituzione di Brendon Hartley. Il debutto nel circus è meritato, dopo aver ottenuto il terzo posto nel campionato di F2 dietro a Russell e Norris.
L’inizio con la scuderia di Faenza è promettente; subito a punti nella seconda gara in Bahrain, bissando il risultato anche in Cina. Grazie a queste prestazioni, non sfigura minimamente nei confronti del ben più esperto compagno di squadra Daniil Kvyat.
Durante la pausa estiva (in seguito ad altri due piazzamenti a punti di Alex in Germania ed Ungheria), Helmut Marko colpisce di nuovo. Decide di declassare Gasly in Toro Rosso e di promuovere Albon in Red Bull, come compagno di Max Verstappen.
È incredibile come la vita possa cambiare così repentinamente nel giro di pochi mesi. Alex si ritrova tra le mani un mezzo molto più performante, infatti le sue prestazioni ne risentono in maniera molto positiva.
Dopo una grande rimonta partendo dal fondo a Spa, ottiene altri buoni risultati in gara, non sfigurando troppo contro Verstappen. Non riuscendo nemmeno ad impensierirlo però.
La grande chance arriva nel folle gran premio del Brasile. Alex si ritrova sul podio a meno di due giri dalla fine, il sogno è a portata di mano, sarebbe il primo pilota thailandese nella storia a salire su un podio mondiale di F1; purtroppo per lui però, in queste situazioni quasi mai il lieto fine si concretizza, e in seguito ad un contatto con il sei volte campione del mondo Lewis Hamilton, è costretto a dire addio al podio.
Per il 2020 Albon è chiamato a fare il definitivo salto di qualità e confermare quanto di buono mostrato in questa prima stagione in F1. Non sarà semplice contro un compagno come Max Verstappen; molto dipenderà anche dal livello di competitività della Red Bull, ma le premesse per la prossima stagione sono veramente buone.