La F1 cambia volto e nella conferenza tenutasi nel corso del 31 ottobre, sono state svelate le modifiche che impatteranno maggiormente sul campionato di F1 dal 2021.
Una F1 completamente diversa, quella che vedremo dal 2021, a partire dall’estetica, come si evince dai rendering delle monoposto.
Cambiamenti su tutti i fronti, con l’obbiettivo di avere una F1 più affascinante e più avvincente.
Non possiamo sapere come questi cambiamenti influenzeranno il mondo della F1, finché non lo vedremo, ma c’è da rimanerne sorpresi.
Tra i cambiamenti spiccano tre punti focali:
- Regole più rigorose sull’aerodinamica
- Regola del parc fermè sin dal venerdì, dopo le prove libere non si potrà più modificare la monoposto
- Tetto del budget notevolmente ridotto (175 milioni di dollari da spendere per gli sviluppi)
Cambiamenti non da poco, che puntano a favorire una maggior competitività in pista, in modo che tutte le scuderie siano in grado di poter dire la loro.
Ma quali rischi si corrono imbattendosi in queste regole?
La sostanziale riduzione sulle modifiche che potranno essere apportate sulla vettura, non va totalmente a vantaggio dei piloti, che potrebbero assistere a stravolgimenti a weekend in corso, avendo un setup “bloccato” già dal venerdì.
Così come non sarà facile studiare una vettura in grado di differenziarsi dalle altre a causa delle severe regole studiate per l’aerodinamica.
Affascinante però il ritorno dell’effetto suolo, quello che dovrebbe essere il punto chiave di queste monoposto.
Il dubbio che può nascere vedendo questo tipo di condizioni a cui sono sottoposte le scuderie, è che si rischia di avere delle vetture troppo simili sotto certi aspetti, privando la squadra di una maggiore libertà (come oggi), che consente comunque di ampliare le frontiere di questo sport e escogitare soluzioni alternative.
Lo stravolgimento non tocca solo l’aspetto tecnico, ma anche quello manageriale;
Avendo un limite di spesa che tutti dovranno rispettare, serve una maggiore attenzione sulle risorse che una squadra andrà a usufruire.
Anche qui, non è tutt’oro quel che luccica.
Questa riduzione consentirà alle scuderie minori, di potersi mettere in gioco, animando sempre più la competizione.
Viene messa alla prova, quindi, la bravura del team nel sfruttare al 100% le proprie risorse escogitando le soluzioni più disparate.
Non è escluso che in una situazione come questa si verifichi una standardizzazione delle prestazioni e al tempo stesso delle vetture.
Si denota la voglia di far spiccare la bravura di una squadra e anche del pilota stesso, avendo poca possibilità di modificare la vettura nel corso del weekend, da parte della FIA.
Come tutte le grande decisioni, hanno dei pro e dei contro e finché questa nuova F1 non sarà messa in atto, non potremo giungere a delle conclusioni.
La maggiore competitività cercata dalla FIA va un po’ ad ostacolare, quello che è il concetto di base della F1, ovvero sperimentazione e innovazione.
Non possiamo dire che questo tipo di regole vadano contro questi principi, ma sicuramente è un rischio che si corre.
Ma tutto sommato stiamo parlando di F1, uno sport basato sul rischio.
Staremo a vedere.