FE | Da Costa promette battaglia a Vergne

Il talento portoghese, galvanizzato dalla nuova chance DS Techeetah, scalpita all’idea di misurarsi con l’amico ed ex-rivale JEV.

| di Alessandro Bucci

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Tra i veterani della Formula E, António Félix Da Costa si appresta a disputare la sesta stagione consecutiva nella serie full electric cambiando casacca per la quarta volta in carriera. Il debutto del simpatico e talentuoso portoghese nell’”elettro-show” risale infatti al 2014 con la scuderia Amlin Aguri, passando l’anno successivo alla squadra Amlin Andretti (poi MS&AD) approdando, infine, in BMW per la stagione 5. L’ingaggio in DS Techeetah dopo un’annata spesa con la casa di Monaco di Baviera vede Da Costa rilevare il sedile del veterano endurance André Lotterer, accasatosi alla neonata Porsche in FE. Sono oltre cinquanta le presenze registrate da António Félix in FE dove, il nostro, ha colto quattro podi, una pole e due vittorie.

Il primo successo firmato dal pilota di Lisbona risale a Buenos Aires nel 2015, divenendo il più giovane driver ‘elettrico’ a trionfare nella categoria. Il trionfo più recente si ascrive invece al periodo BMW all’ePrix inaugurale in Arabia Saudita. In quell’occasione António dominò una giornata complicata dal maltempo, esprimendo tutto il suo talento. Da Costa in DS Techeetah ritrova il rivale ed ex compagno di squadra nelle formule minori Jean-Eric Vergne, riportando in auge un confronto avvenuto anche nel programma giovani Red Bull. António, innanzitutto, quali sono le tue aspettative e le tue sensazioni nell’approdare in una squadra che ha vinto entrambi i campionati in FE la passata stagione?

“Unirmi ad un team che ha vinto il titolo piloti per due volte consecutive e anche il costruttori quest’anno mi fornisce una grande fiducia. Il lavoro che la squadra ha svolto per la stagione 6 è ottimo e anche questo contribuisce a rendere la mia mentalità positiva. Penso di aver fatto la scelta giusta anche se, lasciare il brand BMW non è stato affatto semplice per me. Grazie alla casa tedesca è partita la mia carriera professionale e quindi ho provato sentimenti molto particolari nel salutarli”.

In DS ritrovi come compagno di squadra Jean-Eric Vergne. Che ricordi hai dei vostri precedenti confronti?

“Ho davvero tanti ricordi legati a JEV. Correvamo insieme già nella Formula Renault 2.0 nel 2009 e, nell’Eurocup, finimmo pari punti in classifica sebbene in posizioni differenti. Ingaggiammo tante battaglie e duelli. Ci ritrovammo a combattere anche nel GP di Macao del 2010 e terminai la corsa proprio dinanzi a JEV. All’epoca eravamo compagni di scuderia in Carlin e avremmo potuto esserlo anche in F1 con Toro Rosso. Ora ci ritroviamo in DS Techeetah e sono molto contento. JEV è un pilota molto forte e competitivo, riuscendo ad essere aggressivo ma sempre corretto. Vergne è un ragazzo che se deve dirti qualcosa te la dice direttamente in faccia, non ti parla mai alle spalle. E’ anche grazie a tutte queste qualità se JEV ha ottenuto tutti i suoi successi negli ultimi anni”.

Sei un veterano della Formula E. Dal tuo esordio quali sono i cambiamenti più grandi che ti sei trovato ad affrontare?

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“Alejandro Agag e Antonio Tajani non hanno mai avuto dubbi su ciò che sarebbe potuta essere la Formula E ed è anche grazie alla loro coerenza se oggi siamo ciò che siamo. Il primo anno tutto era molto strano per noi piloti ma se guardo al presente, tutte le migliori aspettative che avevo sono state confermate. Anzi, posso dire che siamo andati ben oltre. La Formula E è un banco di prova per i motori full-electric e la connessione con l’automotive è molto interessante e importante. Lo sviluppo tecnologico che avviene nella serie full-electric penso che sia ancora un po’ sottovalutato. La media dei piloti presenti nel campionato è elevata e questo è bellissimo. Assistiamo ad una grande lotta e anche concorrenti che non guidano la vettura più competitiva possono vincere grazie alle loro qualità. Ho grandissimo rispetto per i piloti che corrono in F1 ovviamente, ma alcuni di loro sono lì in virtù degli introiti che possono portare alla squadra. In FE, invece, siamo tutti piloti fortemente voluti dai team e questo dona molta genuinità alla serie”.  

Sei l’unico pilota portoghese presente in griglia. Questo comporta aspettative molto grandi su di te nel tuo Paese?

“Sai, il Portogallo è un Paese piccolo ma penso ci sia molto talento a livello sportivo. Per quanto riguarda il motorsport ci sono pochi piloti ma bravi e professionisti. Penso al veterano Pedro Lamy, a Filipe Albuquerque e Álvaro Parente solo per citarne alcuni. Purtroppo, un piccolo Paese, può frenare la tua carriera soprattutto agli inizi, ma questo mi ha sempre fornito molta motivazione per emergere. Cristiano Ronaldo è il giocatore più forte del mondo e questo è molto positivo per il Portogallo ma, al contempo, mette in ombra tutti gli altri sport. Non è colpa sua chiaramente, ma penso sia opportuno ricordare che nel nostro Paese c’è talento anche in sport come surf e golf ad esempio”.

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