F1 | Hulkenberg, un addio amaro

Domenica andrà in scena quella che, molto probabilmente, sarà l’ultima gara in F1 di Nico Hulkenberg, addio amaro per il tedesco, di quella che rimarrà sempre una carriera incompleta.

Era il 2010 quando Nico Hulkenberg faceva il suo esordio in F1 a bordo della Williams.

Dopo tanti GP, una pole position e 9 anni nel circus, il pilota tedesco, salvo sorprese dell’ultimo minuto, lascerà la F1, un po’ con l’amaro in bocca.

Hulkenberg poteva dare tanto alla F1, molto di più di ciò che ha dato, ma spesso capita di trovarsi in delle situazioni in cui è difficile tirarsi fuori.

Esordire in quello che è stato il decennio (almeno fin’ora) dei domini dei top team, non è stato assolutamente facile, ma nessuno prevede il futuro.

Un addio amaro, come la sua carriera in questi anni, perché a nessuno può far piacere essere ricordati come il pilota con più gare all’attivo, senza mai andare a podio.

Un pilota di tutto rispetto che non è mai riuscito a trovarsi nella condizione o nella situazione di poter esprimere al 100% il suo potenziale.

La sua storia in F1 è un chiaro esempio di come e quanto la fortuna in questo sport sia una componente davvero decisiva.

Ci sono piloti del suo livello, se non inferiore (Stroll o Magnussen per fare due nomi),  che sono riusciti a strappare dei podi grazie a delle condizioni diventate per loro favorevoli.

Hulkenberg può ancora dare qualcosa alla F1, perché non è mai stato messo nelle condizioni di potersi mettere davvero in gioco.

Ma la F1 di oggi non è riconoscente a nessuno, specialmente ad un ragazzo di 32 anni con 0 podi all’attivo dopo 9 anni di militanza.

È una F1 “sbagliata” che non fa sconti, dove i soldi scavalcano il talento, ed è un po’ triste.

Le parole del connazionale, Sebastian Vettel, sul suo addio, fanno capire quanto c’è qualcosa che non vada nella totalità del sistema.

“È una situazione strana perché conosco Nico da quando gareggiavamo nei kart” – ha affermato – “è amaro il fatto che un pilota come lui non abbia un sedile per la prossima stagione. È l’esempio lampante di come ci siano alcune cose sbagliate in Formula 1. Spero torni presto.”

Hulkenberg ha sempre ricevuto parole positive riguardo il suo operato, nonostante il suo record negativo, e questa ne è la prova.

Ad oggi nel circus ci sono “meteore” che probabilmente, tra qualche anno, neanche ricorderemo e questo a discapito di piloti come Nico, con una gavetta e duro lavoro alle spalle.

La fortuna non ha mai accompagnato il vincitore della 24 ore di Le Mans, che si è trovato sempre nel posto sbagliato, al momento sbagliato.

Per carità non parliamo di un campione tolto alla F1, ma di un pilota con delle potenzialità che in questi 9 anni, probabilmente, non è mai riuscito ad esprimersi del tutto.

La sensazione è che sia un addio ingiusto, non riconoscente del lavoro fatto, che non ha mai dato una vera chance al pilota tedesco.

Potrà essere un arrivederci, ma chissà, dopo Abu Dhabi, rimarrà solo l’amaro in bocca.