Nella serata di ieri è arrivata una direttiva direttamente dalla FIA nella quale vi è esplicitato, qualora anche i muri non lo sapessero, che nessun altro liquido combustibile proveniente da alcuna altra parte – al di fuori della benzina – deve essere immesso in camera da combustione. Altra frecciata alla Ferrari ma non sarà l’unica…
di Francesco Svelto | Follow @f_svelto
Quando qualcuno ha letto nella serata di ieri la direttiva FIA appena sfornata, nella fattispecie la TD 38/19 questo qualcuno potrebbe pensare: perchè ribadire un concetto che è ampiamente conosciuto e risaputo?
La risposta sta nell’andare a pizzicare qualcuno che è molto “sensibile” all’argomento in questi ultimi tempi. Senza girarci troppo attorno, si parla di Ferrari. La direttiva è appunto un voler ribadire, da parte della FIA e – neanche tanto velatamente – nei confronti della Ferrari il loro tenerli d’occhio dopo le roboanti polemiche iniziate alla bandiera scacchi di Austin.
Today FIA sent out another Technical Directive (TD 38/19) about possible engine trickery. It states that any flammable liquid from the cooling systems can not be used for combustion. You know which team this is aimed at.
More infos -> AMuS (in German): https://t.co/e759BZQDO1
— Tobi Grüner 🏁 (@tgruener) November 13, 2019
Per chi volesse tornare sull’argomento, la Ferrari sarebbe (da notare il condizionale!) rea – a detta degli avversari – di due (ma strettamente legate tra loro) gravissime infrazioni del regolamento: l’immissione di liquidi combustibili aggiuntivi in camera di combustione (andando quindi a creare una sorta di miscela benzina + olio proveniente dall’intercooler, non permessa dal regolamento) e l’aggiramento della regola del flussometro secondo la quale la quantità di flusso di combustibile che deve essere “bruciato” non deve superare i 100 kg/h in alcuna rilevazione da parte del suddetto flussometro.
Ora potete capire come sia la prima presunta infrazione, come la seconda che – ribadiamo! – non sono state rilevate dalla FIA in nessun caso con gli strumenti e i check di cui la Federazione attualmente dispone, possano dare un importantissimo contributo di cavalleria alla power unit. Nonostante tutto gli avversari, appena calata la bandiera a scacchi di Austin e complice la prestazione davvero poco decorosa delle due Ferrari e quindi la presunta “disattivazione” di certi trucchetti, hanno tradotto in parole e dichiarazioni ciò che forse stavano pensando da tempo, andando ad accusare la scuderia di Maranello in maniera grave, esplicita, forse senza precedenti. Da riportare che le più pesanti sono state quelle di Verstappen (testualmente: “Qui ad Austin abbiamo visto cosa succede quando si smette di barare!”) e quella del giornalista inglese Peter Windsor (qui: F1 | Le accuse di Windsor: Ferrari irregolare, guadagnava fino a 70 cavalli!).
Da qui si può facilmente comprendere come l’imminente GP del Brasile risulti di particolare importanza per la Ferrari. Da un lato c’è da riscattare con spirito totalmente sportivo la bruttissima figura rimediata negli Stati Uniti. D’altra c’è anche molto di più in ballo: il dimostrare che quest’ultima non è stata causata da nulla se non da particolari assetti sbagliati, conformazione della pista non propriamente gradevole alla vettura e – soprattutto – temperature altalenanti in pista che hanno reso difficilissima la vita alle gomme.
Da qui vorrei collegarmi ad un altro attacco, non ancora in corso, ma che la Ferrari potrebbe subire molto presto: quello da parte dei team per l’argomento regolamenti 2021. C’era un certo scetticismo attorno alle nuove regole sportive e tecniche che entreranno in vigore tra un anno e mezzo, la Ferrari aveva il potere del diritto di veto (rinnovato tra l’altro per gli anni a venire) per fermarle e tale azione sarebbe stata cosa gradita ai principali team rivali delle Rosse. Ferrari non si è opposta, le regole son passate e diventate effettive facendo vincere la Ferrari (che mantiene il suo potere politico) e la FIA (per i regolamenti stessi). E ora è lecito aspettarsi la rappresaglia per tutto ciò.
Toto Wolff nei giorni scorsi ha ribadito come certi equilibri tra FIA, Liberty e team siano “instabili” e che Mercedes, a tali condizioni, non accetterà più di far parte del circo ne come team ufficiale ne come motorista, andando potenzialmente a creare un danno enorme a tutta la baracca F1 che – ad oggi – non è in grado di fornire motori ai team minori. E’ solo una minaccia per ora, nulla di più, ma da l’idea di come, se gli attacchi di oggi alle rosse siano su combustibili e flussometri, quelli futuri saranno sui tavoli decisionali. Toto Wolff intanto a Interlagos non ci sarà, qualcuno dice che sarà in Europa dalle parti di Parigi…
Francesco Svelto